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FISCO & AGRICOLTURA - IL MINISTRO CATANIA: “EMENDAMENTO PER AGRICOLTORI E’ SACROSANTO. ALL’“ECONOMIA” C’E’ SCHIZOFRENIA”. ATTACCHI DA COLDIRETTI-CIA: “IL GOVERNO NON PROVOCHI GLI AGRICOLTORI”. E REGIONI (VENETO-TOSCANA): “ASCOLTATE IL MONDO RURALE”

L’emendamento al decreto legge “Milleproroghe” che riguarda gli agricoltori “è sacrosanto”. Lo afferma il Ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, in Commissioni Bilancio e Affari Costituzionale della Camera dei Deputati: “c’è un problema di non coordinamento degli uffici ministeriali, che rende problematica l’approvazione di un emendamento sacrosanto per gli agricoltori. Al Ministero dell’Economia c’è un po’ di schizofrenia a livello di servizi e di uffici”. Ed a questa affermazione del Ministro che, in buone parole dice che la proposta di modifica sulla rimodulazione dell’Imu e la proroga dell’accatastamento degli immobili rurali proposta dagli agricoltori è cosa buona, salvo però non riuscire a far nulla, che arrivano le forti proteste del mondo: “gli atteggiamenti come questi di oggi - spiega il presidente della Coldiretti Sergio Marini, in riferimento alla decisione del Governo (attraverso il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda) di chiedere il ritiro dell’emendamento che prevedeva una differenziazione del trattamento fiscale di chi il terreno lo usa per vivere e lavorare - rischiano di essere letti come vere provocazioni nei confronti del mondo agricolo che in un momento così difficile sarebbe bene astenersi dal fare. Un provvedimento a costo zero per lo Stato che riportava equità in una norma nata male e che aveva già avuto il via libera del Parlamento e dei Ministeri dell’Economia e delle Politiche Agricole”.
E gli agricoltori della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori sul Milleproroghe, che penalizza l’agricoltura ancora una volta, sono pronti ad iniziative: da parte del Governo, c’è un’assoluta disattenzione nei confronti dell’agricoltura. La nostra pazienza ha un limite. Siamo pronti alla mobilitazione e a sviluppare iniziative sul territorio per far valere le ragioni dei nostri produttori, sempre più oberati da costi produttivi, contributivi e burocratici”. “La vicenda dell’Imu sui fabbricati rurali e sui terreni agricoli dimostra che non si hanno affatto a cuore le sorti degli agricoltori e di migliaia di imprese. E’ - aggiunge il presidente Politi - una vera assurdità. I produttori, oltretutto, sono assillati dal peso del caro-gasolio che sta mettendo in grave difficoltà le aziende, pregiudicandone anche il futuro. C’è la necessità di un intervento, ma dal Governo non arriva alcun segnale. Il Milleproroghe poteva essere l’occasione per rivedere una tassazione ingiusta nei confronti del settore primario, perché si colpiscono strumenti di lavoro. Ma dobbiamo registrare ancora un nulla di fatto e questo ci preoccupa enormemente. Certo non staremo fermi. Siamo pronti alla mobilitazione e a sviluppare iniziative sul territorio, coinvolgendo anche le altre organizzazione agricole. La risposta deve essere ferma. Non si può andare avanti così. Sarebbe il fallimento dell’agricoltura”.
Sul fronte delle Regioni, prendono posizione Veneto e Toscana: Franco Manzato, assessore veneto all’agricoltura, prende atto delle affermazioni del Ministro sulla questione della fiscalità che riguarda il mondo agricolo, “però convenire non basta, perché a queste parole va data pratica attuazione e subito. Lo diciamo da oltre un mese che le gabelle e le angherie imposte al sistema agricolo sono non solo ingiuste ma controproducenti, perché invece di abbattersi sulla ricchezza penalizzano la creazione della medesima. Non è solo una questione di equità e di serenità, ma di puro e semplice buon senso. Non vorrei però che queste affermazioni di Catania restino parole al vento, pronunciate solo perché sollecitate dai forconi. Qui c’è tanta gente che ha esattamente gli stessi problemi, anche se manifesta a parole piuttosto che con blocchi stradali. Attenzione a scambiare per accondiscendenza le proteste silenziose”. E il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi prende carta e penna e scrive al Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania e al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani …

Focus - Il Governatore della Toscana, Rossi: “sbagliato e punitivo far pagare l’Imu sui cosiddetti fabbricati strumentali, come fienili, rimesse, cantine, stalle e pollai”
Stalle, fienili, cantine, pollai, rimesse per attrezzi: anche i classici “fabbricati strumentali” dell’agricoltura pagheranno la nuova Imu, ossia la tassa sugli immobili che succede alla vecchia Ici, secondo il cosidetto “decreto Salvaitalia” del Governo. Le conseguenze per l’agricoltura, in particolare per quella Toscana, caratterizzata da piccole aziende, rischiano di rivelarsi disastrose. E’ l’allarme lanciato dai presidenti di Cia Toscana (Giordano Pascucci), Coldiretti Toscana (Tullio Marcelli), Confagricoltura Toscana (Giuseppe Bicocchi), che oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, hanno incontrato il presidente della Regione, Enrico Rossi e l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori.
Il presidente della Regione Toscana ha raccolto l’allarme ed ha annunciato che scriverà al Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, e al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
“Crediamo - ha detto Rossi - che sia giusto, in un momento come questo, che ciascuno dia il suo contributo per fare uscire l’Italia dalla crisi. L’Imu va pagata, pertanto, anche sulle case, i terreni e i fabbricati destinati all’agriturismo. Ci pare, però, che sia sbagliato e punitivo far pagare l’Imu sui cosidetti “fabbricati strumentali”, come i fienili, le rimesse, le cantine, le stalle e perfino i pollai (in muratura, ndr). Questo - ha sottolineato il presidente della Regione - significa colpire al cuore l'attività produttiva agricola, peraltro senza tener conto del valore dell’agricoltura come presidio dell’ambiente e del paesaggio e come fattore attrattivo del turismo”. La lettera che partirà, dunque, a firma Enrico Rossi all'indirizzo del Ministro Catania e del presidente Errani sottolineerà queste cose e chiederà di modificare il “decreto Salvaitalia”, facendo salvi i fabbricati strumentali.
Ma a quanto ammonterebbe la nuova Imu per questi fabbricati? Secondo i calcoli che sono stati riferiti, oggi a Firenze in Regione Toscana, a titolo esemplificativo, un’azienda agricola che avesse 11 ettari a seminativi cerealicoli, 6 ettari a vigna, 3 ettari a oliveto e pascoli per 30 capi di bestiame, pagherebbe 400-500 euro per il magazzino, oltre 1.600 euro per la cantina, 750 euro per la rimessa dei trattori, 900 euro per la stalla.

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