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100.000 TONNELLATE DI FRUTTA, VERDURA, LATTE E FIORI DA BUTTARE, 200 MILIONI DI EURO DI DANNI NELLA FILIERA, -30% DEGLI ACQUISTI DI ORTOFRUTTA E PREZZI AL CONSUMO IN CERTI CASI RADDOPPIATI: ECCO IL BILANCIO DELLO SCIOPERO DEI TIR SECONDO COLDIRETTI

Oltre 100.000 tonnellate di frutta, verdura, fiori e latte buttati o rovinati, 200.000 ore di lavoro perse nella raccolta, magazzinaggio e lavorazione dei prodotti e 200 milioni di euro di danni nella filiera agroalimentare, mentre i consumatori in una settimana hanno tagliato del 30% gli acquisti di frutta e verdura che sono venuti a mancare dagli scaffali, dove i prezzi sono anche raddoppiati per alcune categorie di ortaggi. Questo il bilancio dei danni provocati dallo sciopero dei Tir tracciato dal presidente di Coldiretti, Sergio Marini, che ha sottolineato l’importanza di un ritorno alla normalità nella circolazione autostradale quanto prima possibile.

“Oltre al danno economico e produttivo immediato - ha aggiunto Marini - va considerato anche quello futuro, dovuto al fatto che le produzioni di paesi concorrenti (come la Spagna nell’ortofrutta, o l’Olanda per i fiori) hanno sostituito il made in Italy sugli scaffali della grande distribuzione europea. Si susseguono infatti cali preoccupanti negli ordinativi dall’estero, con una conseguente difficoltà per gli agricoltori sia di assorbire il calo di prezzo dei propri prodotti che di sopportare i costi di smaltimento dei prodotti non più commercializzabili”.

Inoltre, secondo il presidente Marini, le conseguenze sull’occupazione stanno avendo effetti preoccupanti sopratutto per giovani ed immigrati, che rappresentano gran parte dei lavoratori a tempo determinato impegnati nel settore. La Gdo rimane il settore più colpito dal blocco degli autotrasportatori, stando ad un monitoraggio di Coldiretti, data la sua tradizionale dipendenza dai rifornimenti via Tir, mentre i mercati rionali e gli agricoltori di Campagna Agricola stanno risentendo in misura minore dello sciopero, visti sia i prezzi calmierati che i differenti mezzi di trasporto usati. Rimane il fatto, puntualizza Coldiretti, che l’88% delle merci in Italia circola su strada, per un totale giornaliero di 525.000 tonnellate trasportate al giorno - di cui meno del 10% sono deperibili.

“La situazione di difficoltà dell’economia è reale e riguarda - ha concluso il Presidente di Coldiretti - l’autotrasporto come l’agricoltura, ma la crisi con queste azioni rischia di aggravarsi, e occorre agire con responsabilità per evitare una guerra tra poveri che non è certo utile in questo momento per il Paese”.

Focus - Se i prezzi di frutta e verdura aumentano fino a triplicare, è anche a causa delle infiltrazioni malavitose nel settore dell’autotrasporto: ad affermarlo Coldiretti a fronte di un’operazione contro la criminalità organizzata della dia di Roma

Sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di elementi di spicco del clan dei Casalesi-gruppo Schiavone e della famiglia mafiosa Riina-Messina Denaro, anche per il tentativo di conquistare il controllo monopolistico dei trasporti su gomma e della commercializzazione all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli sull’asse Sicilia-Campania-Lazio, sulle tratte da e per i mercati dell’isola verso quelli campani e verso lo strategico mercato di Fondi (Latina). E’ questo il bilancio di un’operazione congiunta contro la criminalità organizzata svolta dal Centro Operativo Dia di Roma e della Squadra Mobile di Caserta. La Coldiretti sottolinea come in un Paese come l’Italia, dove oltre l’88% dei trasporti commerciali avviene su gomma, la logistica incide per quasi un terzo sui costi di frutta e verdura.

L’operazione conferma, secondo Coldiretti, che le imprese agricole e i consumatori subiscono l’impatto devastante delle strozzature di filiera, su cui si insinua un sistema di distribuzione e trasporto gonfiato e alterato troppo spesso da insopportabili fenomeni di criminalità che danneggiano tutti gli operatori. L’effetto è un crollo dei prezzi pagati agli imprenditori agricoli, che in molti casi non arrivano a coprire i costi di produzione e un ricarico anomalo dei prezzi al consumo, che raggiungono livelli tali da determinare una contenimento degli acquisti in un Paese come l’Italia, che ha la leadership europea in quantità e qualità nell’offerta di ortofrutta.

Secondo uno studio Coldiretti/Eurispes l’agromafia, insieme a racket, pizzo e agli altri fenomeni malavitosi sviluppa a danno delle campagne italiane un giro di affari di 12,5 miliardi di euro (il 5,6% dell’intero business criminale), con la criminalità organizzata che in agricoltura opera attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo, anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardia delle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, truffe nei confronti dell’Unione europea e caporalato. Tra i fenomeni preoccupano, conclude la Coldiretti, le intromissioni nel sistema di distribuzione e trasporto dei prodotti alimentari, carne e ortofrutticoli soprattutto, che mettono anche a rischio la sicurezza alimentare delle produzioni, oltre a danneggiare gli operatori sotto il profilo economico.

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