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DA OGGI A PERUGIA L’INTERNATIONAL WINE TOURISM CONFERENCE (30 GENNAIO/2 FEBBRAIO). ENOTURISMO: IN ITALIA VALE 5 MILIARDI E 3 MILIONI DI TURISTI. LUNGAROTTI (PRESIDENTE MTV): “TURISMO DEL VINO PRONTO PER SALTO DI QUALITA’, SERVE CABINA DI REGIA”

Quello dei viaggi legati al vino é un comparto che in Italia vale 5 miliardi di euro l’anno e coinvolge 3 milioni di turisti: “dopo anni di crescita continua l’enoturismo è pronto per diventare un asset importante della voce turistica italiana. Ma, a nome del Movimento del Turismo del Vino, chiedo un coordinamento a livello centrale: occorre governare attraverso una cabina di regia tutte le forze in campo dell’offerta enoturistica, con strumenti unitari di promozione e di analisti di un settore che già oggi vale cinque miliardi di euro all’anno”. Così Chiara Lungarotti, presidente del Movimento del Turismo del Vino, che, in avvio dell’“International Wine Conference” (173 delegati provenienti da oltre 30 Paesi - Argentina, Austria, Brasile, Croazia, Lettonia, India e Sud Africa … - 45 tour operator ed agenzie di viaggio specializzati nel turismo enogastronomico e 326 tra giornalisti, bloggers ed esperti di settore provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti), ha anche ricordato come “l’enoturismo rappresenti un valore aggiunto sempre più importante di altre tipologie di vacanza, come quella culturale, il turismo di affari ed il wellness”.

Nell’“International Wine Conference” (edizione n. 4; la precedente edizione è stata realizzata ad Oporto, in Portogallo), organizzata dalla società internazionale Wine Pleasures, in collaborazione con il Movimento del Turismo del Vino (1.000 cantine tra le più importanti cantine d’Italia, che offrono una accoglienza enoturistica di qualità) sarà anche presentata la nuova indagine che disegna un comparto turistico in fermento: “il nostro pubblico è sempre più giovane, con il 70% degli ospiti under 50; è sempre più connesso, con due terzi della domanda che sceglie le proprie destinazioni attraverso il web; e soprattutto è sempre più in grado di alimentare flussi destagionalizzati; sono poche le differenze negli arrivi di 3 stagioni su 4 (primavera, estate, autunno). Basti pensare che il mese di gran lunga preferito è maggio. Per questo e per mille altri motivi è giusto e conveniente puntare su vino e territori rurali due tra le più affermate voci del nostro made in Italy”.

Il capo di Gabinetto del Ministero del Turismo, Giuseppe Greco, che ha portato la comunicazione del Ministro Gnudi, ha detto che “in Italia abbiamo un sistema residuale che affida la competenza gestionale della promozione del settore alle Regioni, che svolgono un’azione importante. E’ necessario, però, individuare forme di raccordo sempre più strette tra regioni e Stato, perché è giusto che l’immagine turistica italiana all’estero sia sempre meno frammentata e sempre più unitaria oltreché corretta. E l’enoturismo è una leva fondamentale che dobbiamo considerare per recuperare competitività nella nostra offerta”.

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