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ARRIVA IL “DECRETO LOBBY” PER RENDERE TRASPARENTE L’INTERAZIONE TRA IL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA (PRIMO A DOTARSI DI QUESTA POLITICA) E IL MONDO DELLE LOBBY CHE DOVRANNO ISCRIVERSI A UN REGISTRO E SOTTOPORSI AI CONTROLLI DI UN’“UNITÀ TRASPARENZA”

Si chiama “decreto lobby” il testo presentato dal Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, oggi a Roma, per “rendere completamente trasparente l’attività di interazione tra il Ministero e il mondo delle lobby - spiega il Ministro - e il modo in cui si arriva alle decisioni”. Il suo Ministero è il primo a dotarsi di una politica per i lobbisti: per presentare i loro punti di vista sull’attività regolamentare, associazioni e imprese dovranno iscriversi a un apposito registro e sottoporsi al controllo di un’“Unità per la trasparenza”. Si tratta di un nuovo ufficio a cui parteciperanno a titolo gratuito - il Ministro ci tiene a sottolineare che “tutto sarà a costo zero” - sia dipendenti del Ministero che personale esterno, avrà il compito di comunicare ai lobbisti i regolamenti e i disegni di legge allo studio del Ministero, raccogliere i loro punti di vista, le osservazioni e le proposte e di stilare, in seguito all’approvazione dei testi normativi, un’analisi di impatto. Questo materiale sarà disponibile, in parte, anche ai singoli cittadini. “E’ delicatissimo il confine che intercorre tra il comportamento dell’amministrazione e l’attività di lobby - sottolinea Catania - è un’attività necessaria e utile ma che può sconfinare in atteggiamenti non corretti. Noi stiamo facendo uno sforzo per renderla trasparente, e immagino che potremo essere seguiti da altre amministrazioni”.
Per il presidente di Open Gate Italia, società di servizi iscritta al Registro per la Trasparenza dell’Unione Europea, Tullio Camiglieri, il “decreto lobby del Ministero delle Politiche agricole “è un ottimo esempio che potrebbe portare presto alla creazione un albo nazionale dei lobbisti, come succede già in molti Paesi nel mondo. Trasparenza e regole precise non possono che aiutare il mercato e il Paese - aggiunge Camiglieri - in modo da rendere chiaro il rapporto tra le società di lobby e il potere politico. Per fare questo servono anche delle professionalità specifiche - aggiunge - il ricorso agli studi legali non basta più, ma sono necessarie figure professionali ben precise che rappresentino gli interessi legittimi dei soggetti coinvolti e che si occupino in maniera specifica di dialogare con il potere”.

Focus - Il “decreto lobby” in sintesi
1) Unità per la Trasparenza
Il Decreto sulle lobby istituisce, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l’Unità per la Trasparenza. L’Unità sarà composta da 5 persone che svolgeranno tale incarico a titolo gratuito e sotto lo stretto coordinamento del Capo di Gabinetto.
2) La consultazione trasparente
Compito primario dell’Unità è curare le procedure di consultazione, obbligatorie per legge, dei lobbisti del settore agroalimentare nelle fasi di elaborazione dei disegni di legge e dei regolamenti ministeriali di competenza. A tal fine, i lobbisti del settore che desiderino partecipare a tali consultazioni sono tenuti ad iscriversi in un Elenco pubblico (“Elenco dei portatori di interessi particolari”). L’Elenco, al pari di tutti i documenti prodotti dalle lobbies, saranno consultabili da chiunque sul sito internet del Ministero (www.politicheagricole.it).
3) L’Elenco dei lobbisti
In tale Elenco i portatori di interessi particolari dovranno indicare: a) i dati anagrafici e il domicilio professionale del portatore o dei portatori di interessi particolari, nonché le eventuali ulteriori attività professionali comunque svolte; b) i dati identificativi del datore di lavoro, ovvero i dati identificativi del soggetto committente; c) l’interesse o gli interessi particolari che si intendono rappresentare; e) le risorse economiche e umane di cui si dispone per lo svolgimento dell’attività di rappresentanza.
4) Le relazioni annuali: un altro strumento di trasparenza
I soggetti iscritti potranno, inoltre, trasmettere ulteriori proposte, studi, documenti, ricerche all’Unità per la Trasparenza al fine di rappresentare i propri interessi. Vi è l’obbligo per i soggetti iscritti di presentare, ogni anno, una relazione sintetica dell’attività svolta. In caso di mancata presentazione della relazione, il soggetto sarà cancellato e non potrà più partecipare alle consultazioni. Il Ministro delle Politiche Agricole riferirà annualmente al Parlamento, nell’ambito della più generale relazione sullo stato di attuazione dell’analisi di impatto della regolamentazione (Air), sullo stato di attuazione del Decreto e sull’attività di lobbying posta in essere al Ministero.

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