Sarà perché dal 1 gennaio 2012 la procedura per il riconoscimento delle nuove denominazioni è passata a Bruxelles, ma nell’arco di soli 5 anni il numero dei vini italiani a denominazione d’origine o che beneficiano dell’indicazione geografica tipica, sono passati da 350 a 527. Viene da chiedersi se il riconoscimento della Doc sia ancora un punto di partenza per lo sviluppo economico di un territorio, o un punto d’arrivo, una conquista fine a se stessa. Il problema esiste, ed è sempre attuale, perché presentarsi sui mercati esteri, in cui la concorrenza va dalla Francia al Cile, con un’offerta tanto frammentata, più che un’opportunità diventa un rischio per tutto il comparto ...
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