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IL CONSORZIO DEL GRANA PADANO PREMIA CON IL “PIATTO DELL’ANNO” IL PLURISTELLATO CHEF MASSIMO BOTTURA, AMBASCIATORE DEL MADE IN ITALY NEL MONDO. QUELLO VERO E NON DEI “TAROCCHI”, CHE AL CELEBRE FORMAGGIO COSTANO 700 MILIONI DI EURO L’ANNO

Vero “contro” falso: il Consorzio Grana Padano premia con il “Piatto dell’anno” il pluristellato chef Massimo Bottura, ambasciatore delle eccellenze del made in Italy nel mondo, quello vero e non dei “tarocchi” che solo al celebre formaggio arrecano danni per 700 milioni di euro l’anno. Lo chef Bottura, 3 stelle Michelin, quarto posto (primo in Italia) nella classifica dei “50 World’s Best Restaurants”, ha ricevuto il premio a “Identità Golose”, il congresso internazionale dedicato alla cucina d’autore di scena a Milano fino al 7 febbraio.

In particolare il presidente del Consorzio Grana Padano Nicola Cesare Baldrighi ha sottolineato “quanto sia importante il ruolo di chef come Massimo Bottura che diventano a pieno titolo ambasciatori positivi del made in Italy nel mondo. Il fatto poi che questo evento venga celebrato all’interno di “Identità Golose” assume un significato ancor più forte e rilevante: infatti è molto positivo ritrovarsi, tutti insieme, in un contesto così qualificato, una vetrina prestigiosa capace di esaltare l’eccellenza della cucina italiana e dei prodotti italiani anche e soprattutto a livello internazionale”.

Sia Baldrighi che Bottura, nell’occasione, hanno voluto ribadire che “oggi più che mai, è fondamentale difendere i prodotti agroalimentari italiani che, come il Grana Padano, sono sempre più vittime, soprattutto a livello internazionale, di falsificazioni. Scimmiottature che arrecano danni da centinaia di milioni di euro a tutto il sistema economico del nostro Paese. Con 4.600.000 forme prodotte nel 2011 - ha sottolineato Nicola Cesare Baldrighi - il Grana Padano si conferma un prodotto da record. Il prodotto Dop più consumato del mondo. Solo tutelando prodotti come il nostro potremo difendere questo primato. Perché ciò avvenga è necessario che, soprattutto a livello comunitario, ci siano regole chiare e precise a difesa della qualità e dell’eccellenza agroalimentare. Ci auspichiamo avvenga prima possibile”.

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