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MALTEMPO - CIA: BLOCCATE 100.000 TONNELLATE DI FRUTTA, VERDURA E CARNE. PIÙ DI 70.000 LITRI DI LATTE RESTANO NELLE STALLE. ISOLATE 5.000 AZIENDE AGRICOLE. COLDIRETTI: UNA STRAGE DI OLTRE 10.000 ANIMALI

Per l’agricoltura è sempre emergenza maltempo. 100.000 tonnellate di frutta, verdura e carne sono bloccate nelle aziende agricole a causa della paralisi del traffico pesante per l’impossibilità di circolare in molti tratti autostradali e di raggiungere alcuni centri rurali. Al momento risultato isolate cinquemila imprese, in quanto le vie di campagne sono coperte da una notevole coltre di neve e di ghiaccio. Praticamente fermo il trasporto di latte. Più di 70.000 litri sono rimaste nelle stalle e se la situazione non migliora nei prossimi giorni rischiano di andare, in grande parte, distrutti. Ormai i danni per l’intero sistema agroalimentare italiano (dal campo ai trasporti, al dettaglio) superano i 500 milioni di euro. Più di 50 milioni di euro al giorno. Lo sostiene la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori in base ai dati (ancora provvisori) raccolti attraverso un monitoraggio effettuato a livello territoriale e regionale. Tutte le regioni - afferma la Cia - risultano colpite, ma le situazioni più critiche si riscontrano in Emilia Romagna, Marche, Toscana, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. L’agricoltura è stata devastata. Un terzo delle coltivazioni di ortaggi (cavolfiori, radicchio, carciofi, indivia, cicoria) è andato completamente distrutto dal gelo; mentre il 15% delle aziende agricole ha subito - a causa di neve, ghiaccio e anche per la mancanza di energia elettrica che si è protratta per giorni - danneggiamenti alle strutture (serre, cascine, stalle, magazzini) e ai macchinari (trattori, pompe idrauliche, meccanismi per la mungitura e per la distribuzione del mangime, gruppi elettrogeni). Le temperature sotto zero hanno ghiacciato anche le tubazioni che portano l’acqua agli animali e hanno messo fuori uso gli abbeveratoi semiautomatici. E il gran freddo ha fatto lievitare i consumi del gasolio agricolo, con picchi del 30 per cento in più rispetto allo stesso mese dell’anno passato.
Il problema più complesso per le aziende agricole, oltre ovviamente ai danni alle colture e alle strutture, è quello del mancato trasporto dei prodotti deperibili (soprattutto ortaggi, verdura e frutta), poiché in molte zone gli autotrasportatori sono impossibilitati a viaggiare. Cosi la merce rimane nelle campagne e le consegne ai mercati all’ingrosso risultano alquanto difficoltose. Basti pensare che negli ultimi tre giorni si è registrato un calo di circa il 40 per cento rispetto ai periodi di normalità.
Secondo i dati raccolti finora dalla Cia, in dieci giorni di maltempo 50.000 imprese agricole sono rimaste “paralizzate”, in quanto impossibilitate a raccogliere i prodotti sui campi e a trasportare le produzioni ai mercati; mentre più 8.000 hanno dovuto operare per giorni senza corrente elettrica ed acqua. Sono, inoltre, andate distrutte 120.000 tonnellate di ortofrutta tra gelo e mancato trasporto ai mercati. Sempre per l’impossibilità di trasporto delle merci deperibili, sono stati persi 250.000 litri di latte, 1,5 milioni di uova e oltre 3.000 tonnellate tra carni bovine, suine e avicole. Infine, risulta danneggiato o distrutto il 5% tra alberi da frutta, olivi e viti.
La Cia, intanto, ha attivato sull’intero territorio nazionale centri di assistenza per gli agricoltori e nelle regioni più colpite dall’ondata di maltempo ha avviato tutte le procedure necessarie per la dichiarazione dello stato di calamità per fronteggiare con interventi tempestivi i danni causati ai raccolti e alle aziende. E’, inoltre, indispensabile il rinvio dei pagamenti fiscali e contributivi e dei mutui per i produttori agricoli colpiti dalle avversità atmosferiche.

Coldiretti: una strage di oltre 10.000 animali
Sono oltre 10.000 tra passeri, cardellini e altri uccelli che insieme a caprioli e cervi sono rimasti vittime del maltempo, che ha fatto strage anche negli allevamenti dove il bilancio delle morti viene continuamente aggiornato tra mucche, pecore, cavalli, conigli e polli, a causa delle centinaia di stalle crollate. Lo stima la Coldiretti che lancia l’allarme sulle strage di animali provocate dalla nuova ondata di maltempo che con la caduta di neve e gelo sta mettendo a rischio almeno un milione di animali allevati che rischiano di rimanere senza cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigionamento dei mangimi sulle strade.
La neve - sottolinea la Coldiretti - sta ostacolando le operazioni di soccorso degli animali rimasti privi di ricovero, ma anche le consegne dei mangimi necessari per l’alimentazione mentre chi è riuscito a raggiungere gli allevamenti in molti casi non può a consegnare il latte munto quotidianamente che rischia di essere buttato. Per salvare gli animali in pericolo sono intervenuti in molti casi la Forestale e la Protezione Civile, ma per pulire le strade secondarie e garantire l’alimentazione degli animali sono mobilitati anche molti agricoltori della Coldiretti con trattori utilizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo.
Ma il grande freddo ha anche la conseguenza di provocare numerosi aborti tra le pecore che hanno ridotto drasticamente la produzione di latte come pure le mucche per le quali si calcola un calo medio del 15% con la raccolta di latte che a livello nazionale si è ridotta di 4 milioni di litri al giorno che vengono a mancare nei caseifici e sulle tavole degli italiani. Con il freddo gli animai mangiano di più e consumano più energia per difendersi riducendo quindi le produzioni. Un comportamento che - conclude la Coldiretti - riguarda anche le galline allevate a terra che depongono fino al 20% di uova al meno al giorno.

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