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“LA SICUREZZA ALIMENTARE GLOBALE È UNA PRIORITÀ: SERVONO REGOLE COMUNI PER STABILIZZARE I PREZZI DEL CIBO E POLITICHE PER INCREMENTARE LA PRODUTTIVITÀ AGRICOLA NEI PAESI POVERI”. COSÌ IL PREMIER MONTI AL FONDO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO AGRICOLO

“Serve più agricoltura per sfamare il mondo”: lo ha sostenuto il premier Monti nel suo intervento all’Ifad - International Fund for Agricultural Development, evidenziando l’importanza fondamentale del settore primario. “Per combattere la povertà ed evitare nuove crisi alimentari globali è indispensabile muoversi in due direzioni precise: adottare regole comuni per stabilizzare i prezzi del cibo e sviluppare politiche che permettano di aumentare la produttività agricola nei Paesi del Sud del mondo”. A sottolineare le parole del premier è la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, esprimendo vivo apprezzamento per le parole pronunciate dal capo del governo al Consiglio dei governatori del Fondo internazionale per lo Sviluppo agricolo, apertosi oggi a Roma.

“Un mondo affamato è un mondo ingiusto e anche instabile – ha aggiunto Monti - per questo motivo bisogna fare in modo che la sicurezza alimentare diventi davvero una priorità politica per tutti i Paesi”. “Anche perché - osserva la Cia - se si somma l’eccessiva volatilità dei prezzi delle commodity agli effetti dell’incremento demografico, all’aumento della domanda di cibo nei Paesi emergenti e ai disastri provocati dai cambiamenti climatici, il rischio di non riuscire a garantire l’approvvigionamento alimentare globale diventa reale, soprattutto in vista del 2050, quando la popolazione sarà di 9 miliardi di persone”.

“Da qui l’esigenza - sottolinea la Cia - di individuare una strategia comune per limitare il drammatico impatto delle crisi alimentari, di regole certe per riequilibrare i mercati, di adattare l’agricoltura ai mutamenti climatici, ma soprattutto di favorire politiche per lo sviluppo della produttività agricola nei Paesi in via di sviluppo. È necessario promuovere investimenti in progetti irrigui e infrastrutturali e garantire l’accesso dei piccoli produttori al mercato dei fattori, a partire dalla terra e dal credito. Solo così si può vincere la sfida della nutrizione globale”.

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