02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

LA FRANCIA NEL MIRINO DELLA COMMISSIONE EUROPEA. L’ACCUSA? AVER AUTORIZZATO I PROPRI DISTILLATORI A PRODURRE ACQUAVITE E DISTILLATI UTILIZZANDO SOTTOPRODOTTI DELLA VINIFICAZIONE, IN CONTRASTO CON LE REGOLE VIGENTI E A SCAPITO DEGLI ALTRI PAESI

La Francia, punto di riferimento mondiale per la produzione enoica, è finita nel mirino della Commissione Europea, con l’accusa di non rispettare le regole sulla produzione di acquaviti di vino e distillati di vino. Oggetto del contendere, l’autorizzazione data dalle autorità francesi ai propri distillatori di produrre, a titolo sperimentale, delle acquaviti e dei distillati di vino utilizzando i sottoprodotti della vinificazione. L’obiettivo: vendere questi prodotti con la denominazione “acquavite di vino” e “distillati di vino”. Per Bruxelles quella decisione non è conforme né alle regole di definizione, presentazione ed etichettatura di quei prodotti, né alla protezione delle indicazioni geografiche del settore. Parigi è intervenuta vietando alcuni sottoprodotti ma mantenendo la possibilità di distillare a partire dalla feccia del vino, “materia prima - sottolinea la Commissione europea - ottenuta a prezzi derisori a svantaggio degli altri produttori”.
E proprio il mancato rispetto di queste regole, ha provocato una concorrenza sleale nei confronti dell’Italia e degli altri partner europei che, scrive Bruxelles, “hanno perso delle parti di mercato importanti”. Per questo l’Esecutivo Ue, su iniziativa del commissario all’agricoltura, Dacian Ciolos, ha deciso di inviare a Parigi un parere motivato, che rappresenta la seconda tappa della procedura di infrazione al Trattato Ue. Le autorità francesi hanno adesso due mesi di tempo per rispondere alle accuse, in caso contrario la Commissione potrà adire la Corte di giustizia europea.

Focus - La vittoria di AssoDistil
L’Associazione italiana dei Distillatori, che aveva denunciato da tempo la pratica illegale adottata dai francesi, plaude alle contestazioni Ue sull’impiego illegittimo di sottoprodotti della vinificazione per produrre distillati. Un grande risultato, raggiunto anche grazie all’impegno congiunto delle istituzioni italiane. Così AssoDistil, l’associazione nazionale del settore, commenta le ultime decisioni della Commissione Europea sulla pratica francese di impiegare scolature di sottoprodotti della vinificazione per produrre, in maniera illegittima, acquavite da vino, come l’associazione già da tempo aveva denunciato, impegnandosi poi a bloccare questo comportamento fraudolento, con l’aiuto delle istituzioni e della Cedivi, la Confederazione europea delle distillerie vinicole.
“È una vittoria importante - ha osservato Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil - non soltanto per noi italiani, ma per tutti i distillatori europei, che rispettano le regole e cercano, ogni giorno, di offrire un prodotto autentico e di qualità”. La Commissione ha intimato alla Francia di adeguarsi entro due mesi, interrompendo la violazione contestata, pena il deferimento alla Corte di Giustizia. In pratica, le autorità francesi hanno autorizzato la produzione di acquavite da vino tramite l’impiego di sottoprodotti della vinificazione, in particolare le fecce, su base sperimentale, ma per ingenti quantitativi e, soprattutto, senza indicare in etichetta, come imposto dai regolamenti UE, la derivazione da vinaccia” e/o “da feccia”. In questo modo, distillati ottenuti da scolature o altri sottoprodotti venivano spacciati come se fossero ottenuti dalla distillazione da vino.
Una frode macroscopica a danno dei consumatori e degli stessi produttori, non soltanto in Italia, ma in tutta Europa: l’acquavite così prodotta costa molto meno rispetto all’autentico distillato da vino. La procedura di contestazione, sottolinea il leader di AssoDistil, “rappresenta un provvedimento necessario per ripristinare condizioni di mercato eque ed una leale concorrenza tra Stati membri ed operatori del comparto. Non a caso, di questi comportamenti illegittimi, i prodotti nostrani, ottenuti quindi da vino autentico, come pure quelli di altri importanti Paesi distillatori, hanno molto sofferto in termini di volumi e fatturato”.
Nell’esprimere la soddisfazione della categoria, il presidente Emaldi ringrazia chi ha sostenuto l’Italia in questa battaglia: “in questi anni, oltre alla Cedivi, abbiamo avuto il sostegno del presidente della Commissione Agricoltura della Ue, Paolo De Castro, e di Mario Catania, prima da dirigente del ministero, poi da ministro. Di questo li ringraziamo e ci auguriamo di averli ancora al nostro fianco in altre battaglie”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli