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DALLA CENA SULLA PISTA DELLA DISCOTECA ALLA FORMULA “ALL YOU CAN EAT”, OVVERO “MANGIA QUANTO PUOI A PREZZO FISSO”, ECCO LE NUOVE TENDENZE DELLA RISTORAZIONE ITALIANA CHE ARRIVANO DA “SAPORE 2012” DI RIMINI. PER UN BUSINESS DA 72 MILIARDI DI EURO

Non Solo Vino
Come cambia la ristorazione ...

È uno dei grandi business italiani, quello della ristorazione, che vale 72 miliardi di euro all’anno per le 290.000 imprese del settore a cui, ogni giorno, si affidano 12 milioni di persone, soprattutto lavoratori, per rifocillarsi nella pausa pranzo o per godere di una buona cena. Ma se il “lunch-break” è ormai fatto da “velocità di esecuzione” e spesa contenuta (7 euro in media), le tendenze più cool arrivano al calar della sera, con le discoteche che aprono sempre di più alla ristorazione, andando incontro sia alle esigenze economiche dei clienti, che alla sicurezza sulle strade, diminuendo gli spostamenti. Emerge nella tavola rotonda “ShowFood: Nuove opportunità per le aziende della notte” di Silb, l’associazione dei locali da ballo di Fipe-Confcommercio, a “Sapore 2012” di Rimini, dedicato al food & beverage fuori casa. Sempre di più, infatti, la pista da ballo si trasforma in un vero e proprio ristorante, per riprendere le proprie sembianze, finita la cena. “La serata deve iniziare con un’esperienza enogastronomica - ha spiegato Nicola Pertuso di Silb Puglia, tra le Regioni più interessate dal fenomeno - caratterizzata da cucina locale e vini del territorio”. Il business è grande: solo quello degli aperitivi, spiega una ricerca di Tradelab, vale 1 miliardo di euro, “e se il locale notturno si trasforma in un luogo dove passare tutta la serata (dall’aperitivo fino al ballo) molto può passare proprio lì”. E se la qualità dell’offerta paga sempre, anche la quantità torna di moda. Lo dimostra il successo del fenomeno “Ayce” (“All you can eat”), ovvero “mangia quanto vuoi a prezzo fisso”, provato da 6 italiani su 10. E se è scontato che la formula sia conveniente dal punto di vista del prezzo (per il 95% dei clienti), sorprende che l’88% sia soddisfatto anche della qualità. E se 7 italiani su 10 non solo sono intenzionati a ripetere l’esperienza, per il 55% di loro la formula è compatibile con la cucina tradizionale. Insomma, la ristorazione sta evolvendo rapidamente, e tutta la filiera che ci ruota intorno, dal vino al cibo, deve tenerne conto.

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