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NOVITÀ DAL DL LIBERALIZZAZIONI: ARRIVA UN NUOVO STRUMENTO PER L’ACCESSO AL CREDITO DELLE IMPRESE AGRICOLE. A ILLUSTRARE IL MECCANISMO DEL NUOVO FONDO CREDITO, PENSATO DALL’ISMEA PER GLI INVESTIMENTI NEI PSR, IL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA, CATANIA

Ancora novità dal decreto liberalizzazioni: arriva un nuovo strumento per l’accesso al credito delle imprese agricole. A illustrare, nel workshop su “Credito e agricoltura” oggi a Roma, il meccanismo del nuovo Fondo credito, messo in campo dall’Ismea, il Ministro dell’Agricoltura Mario Catania e il presidente Ismea Arturo Semerari.

“Si tratta di un nuovo strumento che si aggiunge al Fondo di garanzia a prima richiesta e al Fondo di garanzia sussidiaria - ha spiegato il Ministro - questo nuovo Fondo è stato pensato per far funzionare meglio soprattutto gli investimenti nei Piani di sviluppo rurale (Psr)” quelli che prevedono anche fondi comunitari e che se non utilizzati dalle Regioni sono a rischio disimpegno. Ma è anche uno strumento per le banche che “hanno garanzie pubbliche e possono concedere più0facilmente il credito agli imprenditori agricoli avendo lo stesso istituto la liquidità”. Il Fondo credito fornisce attraverso il sistema bancario nazionale liquidità da impiegare a favore delle imprese agricole e agroalimentari per determinate finalità o nell’ambito di specifiche misure di investimento. Beneficiarie sono le aziende agricole che, attraverso tale strumento, ottengono finanziamenti a tassi inferiori a quelli di mercato. Lo strumento, autorizzato dalla Commissione Ue, è finalizzato a potenziare, mediante risorse finanziarie pubbliche e private, l’offerta di credito a vantaggio delle aziende allo scopo di favorirne la crescita e l’ammodernamento.

Semerari ha convenuto con il ministro sull’importanza di diffondere la conoscenza dello strumento non solo presso i produttori ma anche tra gli operatori bancari, nessuno escluso, annunciando la volontà di continuare a promuovere iniziative come seminari e workshop per “far conoscere a tutti i funzionari di banca questi strumenti”.
Catania ha commentato, inoltre, i buoni risultati ottenuti da Borsa Merci Telematica Italiana - Bmti, che è “anche una risposta italiana al mercato dei derivati in quanto torna a rimettere al centro merci e prodotti e non speculazioni finanziarie che perdono il contatto con la realtà produttiva”. La Bmti, istituita nel 2006, ha raggiunto ormai risultati di grande prestigio: 58.315 contratti telematici generati, 5.743.813 tonnellate scambiate, 1.652.980.782 euro transati, oltre 1.100 operatori accreditati e 86 soggetti abilitati all’intermediazione iscritti. Grazie a Bmti, la Borsa non si muove più su rilevazioni e stime di prezzi, ma su prezzi reali, determinati dall’asta continua tra domanda e offerta.

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