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SE OGGI LE PERSONE DA SFAMARE SONO 7 MILIARDI, NEL 2050 ARRIVERANNO A 9 MILIARDI: PER AVERE CIBO PER TUTTI, BISOGNA METTERE AL SICURO L’”ORO BLU”, L’ACQUA. È IL MESSAGGIO CHE LANCIA LA FAO IN VISTA DELLA “GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA” (22 MARZO)

Attualmente sono 7 miliardi le persone da sfamare sul Pianeta, e le stime parlano di 9 miliardi entro il 2050. Per avere cibo per tutti, bisogna mettere al sicuro l’oro blu, l’acqua: è il messaggio che lancia la Fao in vista della “Giornata mondiale dell’acqua”, che si celebra a Roma il 22 marzo, e che metterà al centro il tema “L’acqua e la sicurezza alimentare”. Secondo la Fao, le sfide oggi sono quelle dell’aumento della popolazione, ma anche dei profitti e dell’urbanizzazione, che si prevede aumenteranno la domanda di cibo fra il 70% e il 100% per il 2050.

Mentre una persona ha bisogno di una quantità di acqua potabile fra i 2 e i 4 litri al giorno, ci vogliono fra i 2.000 e i 5.000 litri di acqua per produrre il cibo che una persona mangia tutti i giorni. La dieta in questo senso diventa cruciale: il consumo di carne si stima che salirà dai 37 kg l’anno del 1999 ai 52 kg nel 2050, aumentando dai 27 ai 44 kg nei paesi in via di sviluppo. Il che significa colture in più per dare da mangiare al bestiame: ad esempio, l’80% di ulteriori 480 milioni di tonnellate di mais prodotto annualmente entro il 2050 servirà a nutrire gli animali e la produzione di soia dovrà crescere del 140%, per arrivare a 515 milioni di tonnellate. A tutto questo va aggiunto il costante degrado delle risorse di suolo e acqua: secondo la Fao, un quarto delle terre del Pianeta sono degradate e diversi grandi fiumi diventano aridi durante parte dell’anno, con impatti gravi sulla biodiversità acquatica, ed il numero di regioni nel mondo che non è in grado di soddisfare le necessità basilari alimentari delle loro popolazioni in crescita sono in aumento. Il degrado delle terre, poi, colpisce in particolare la costa occidentale delle Americhe, la regione mediterranea dell’Europa meridionale e del Nord Africa, il Sahel, il Corno d’Africa e tutta l’Asia. La minaccia maggiore, però, è la perdita della qualità del suolo, seguita dalla perdita di biodiversità e dall’esaurimento delle risorse idriche: un problema sempre più importante è anche che a causa della dipendenza di molti sistemi produttivi alimentari dalle acque sotterranee, la diminuzione dei livelli delle falde freatiche e il continuo prelievo di acqua non rinnovabile da queste rappresenta una crescente minaccia per la produzione alimentare locale e globale.

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