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ALIMENTAZIONE SANA E PER TUTTI: L’ONU CHIEDE DI TASSARE IL JUNK FOOD E FAVORIRE LA PRODUZIONE AGRICOLA LOCALE CONTRO IL PROBLEMA DELL’OBESITA’. E L’UE STANZIA 90 MILIONI DI CONTRIBUTI (20,5 ALL’ITALIA) PER GARANTIRE FRUTTA E VERDURA NELLE SCUOLE

In Italia se ne è parlato a lungo, e adesso a chiedere una tassa sul junk food, a livello mondiale, è addirittura l’Onu, per bocca del relatore speciale sul diritto all’alimentazione, Olivier De Schutter, che punta l’indice sul fallimento dei sistemi agroalimentari esistenti, forieri di una sperequazione insostenibile, tra la denutrizione che colpisce il Sud del mondo e l’obesità che colpisce un miliardo di occidentali. Anche l’Europa segue la stessa direzione, stanziando 90 milioni (di cui 20,5 all’Italia per il progetto “Frutta nelle Scuole”) per garantire frutta e verdura ad 8 milioni di bambini che vanno a scuola nel Continente.

Come ricorda il rapporto dell’Onu sulla lotta alla malnutrizione, dalla denutrizione all’obesità, oggi più di un miliardo di persone in tutto il mondo sono in sovrappeso e almeno 300 milioni sono obese. Un numero destinato ad aumentare, secondo il relatore Olivier De Schutter che, per contrastare ed arginare questa tendenza, suggerisce una serie di misure che vanno dall’imposizione di una tassa sui prodotti con troppo sale, grassi saturi o zuccheri e sulle bibite zuccherate tipo soft-drink ad un severo giro di vite per la pubblicità per questo tipo i alimenti, ed in particolare alcune merendine per i bambini. Schutter chiede anche di sostituire tutti gli acidi grassi trans, nocivi alla salute, e una revisione dei sussidi agricoli, che hanno favorito la produzione di alcuni cereali a basso prezzo a scapito di altri prodotti. È anche necessario sostenere la produzione alimentare locale, in modo che i consumatori abbiano accesso a cibi sani, freschi e nutrienti. Nel mondo, ha ricordato l’esperto indipendente, una persona su sette soffre la fame e un gran numero di persone soffre di carenze, come la carenza di vitamina A. Un’altra sfida nutrizionale riguarda poi le persone in sovrappeso a causa di una cattiva alimentazione, ha insistito Schutter, sottolineando che l’obesità e le malattie non trasmissibili che vi sono legate sono in aumento e colpisco anche i paesi in via sviluppo. Per l’Oms - Organizzazione mondiale della sanità l’obesità è ormai un’epidemia mondiale responsabile insieme al sovrappeso di oltre 2,6 milioni di morti l’anno.

L’Europa punta invece su un frutto fresco di stagione, un succo di carota o di arancia fino ad una fetta di cocomero: sono alcune delle prelibatezze sane per la salute, che i bambini tra i 6 e i 10 anni, di 24 Stati europei, tra cui l’Italia, riceveranno gratis direttamente nella loro scuola. Un’iniziativa che coinvolge almeno otto milioni di bambini in tutto il Continente che beneficeranno così del programma europeo per la distribuzione gratuita di frutta e verdura gratis alle scuole, in favore del quale è stato deciso un co-finanziamento europeo globale di 90 milioni di euro, provenienti da fondi Ue della politica agricola comune, a partire dall’anno scolastico 2012-2013.

L’Italia è la prima beneficiaria con oltre 20,5 milioni di euro, che rappresentano il 58% del costo del proprio programma. E’ seguita da Germania (11,6 milioni), Romania (9,8), Polonia (9,2), Francia (5,6) e Spagna (4,8), mentre Svezia, Finlandia e Regno Unito non partecipano al programma. La decisione sui finanziamenti è stata presa a Bruxelles nella specifico Comitato europeo per le organizzazioni agricole di mercato, dai rappresentanti dei 27 Stati membri, su iniziativa del commissario all’agricoltura Dacian Ciolos. È da quattro periodi scolastici che la Commissione europea dà vita all’iniziativa, con la quale si tenta di contribuire alla soluzione di sfide importanti: in primo luogo quella relativa all’obesità dei bambini per educarli alle buone abitudini alimentari evitando di consumare “cibo spazzatura”, ma anche per dare un piccolo aiuto alle famiglie e ai genitori singoli che hanno dovuto stringere i cordoni della borsa a causa della crisi economica. Inoltre, si riesce così ad evitare che gli eventuali surplus di frutta e verdura finiscano sotto i cingolati dei trattori e poi al macero. In Europa sarebbero almeno 22 milioni i bambini in sovrappeso di cui 5,1 milioni considerati obesi.

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