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“CERTIFICARE UN PARCO SECONDO METODI BIOLOGICI SIGNIFICA AVERE UN VERDE NON SOLO BELLO, MA CHE FA BENE AI BAMBINI, ALLE FAMIGLIE, A TUTTI”: DALL’ESPERIENZA DELL’OSPEDALE MEYER DI FIRENZE, TORNA, IL 18 MARZO, “GIARDINI SENZA BUA”

Non Solo Vino
Ecco Giardini senza bua

Il rispetto del paesaggio e dell’ambiente non riguarda solo le grandi superfici agricole, ma anche i parchi delle nostre città e i giardini sotto casa: un giardino coltivato senza prodotti nocivi, che rispetta la biodiversità e la fauna fa bene, è sano e bello. A testimoniarlo, l’esperienza dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, prima struttura sanitaria in Italia ad aver ottenuto la certificazione biologica per il proprio parco che, il 18 marzo, ospiterà “Giardini senza bua” (info: www.meyer.it), l’appuntamento interamente dedicato alla progettazione, manutenzione e uso sostenibile dei giardini.
L’obiettivo, tra stand con prodotti ed attrezzature e la presenza delle associazioni, è quello di diffondere le buone abitudini del risparmio energetico, del gioco libero all’aperto, dell’arte ambientale e della didattica nel verde, in un ambiente realmente “salubre”. Salubrità che dipende dalle modalità di progettazione e manutenzione: recenti studi dell’Università di Siena hanno dimostrato che un’area verde progettata e mantenuta con metodi tradizionale (non bio) risulta essere una pericolosa fonte di inquinanti che i fruitori, soprattutto i più piccoli, assimilano inconsapevolmente.

Focus - I princìpi del parco “bio”
- Riduzione di apporti energetici: si utilizzano accorgimenti che limitano l’uso di acqua e riducono l’inquinamento luminoso.
- Diffusione della biodiversità.
- Rispetto del paesaggio e della storia del luogo.
- Valorizzazione delle risorse locali.
- Diffusione della crescita e riproduzione della fauna: per raggiungere questo obiettivo sono realizzati luoghi di rifugio e alimentazione della fauna: al Meyer è prevista anche la salvaguardia dell’entomofauna la cui presenza risulta fondamentale per ridurre le malattie delle piante.
- Utilizzo di pratiche manutentive prese in prestito dall’agricoltura biologica: per la tutela della salute dei fruitori si impiegano al Meyer le metodologie di coltivazione tipiche dell’agricoltura biologica per realizzare un’area verde realmente salubre.
- Riduzione delle spese di manutenzione: con la progettazione sostenibile si possono ridurre gli interventi manutentivi attraverso l’utilizzo di tecniche a basso impatto e ottenere contemporaneamente un sicuro effetto estetico.
- Utilizzo prevalente di specie autoctone: le specie locali hanno bisogno di minori interventi di manutenzione rispetto alle specie esotiche (irrigazione, lotta alle malattie ...) pertanto il loro utilizzo riduce gli apporti di energia. Inoltre le specie autoctone forniscono cibo e rifugio per la fauna, utili per combattere le malattie delle piante e infine permettono di conservare, per le generazioni future, la struttura del paesaggio.
- Rispetto delle caratteristiche morfologiche delle specie vegetali.
- Accessibilità per tutti (anziani, bambini, portatori di handicap).

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