Le tavole degli italiani si sono impoverite con meno carne bovina (-0,1%), carne di maiale e salumi (-0,8%), ortofrutta (-1%) e addirittura latte fresco (-2,2%) nel 2011. Lo afferma la Coldiretti nel commentare l’outlook sui consumi dell’Osservatorio, dal quale emerge che l’87% delle famiglie intervistate ha riorganizzato le spese alimentari. L’effetto - sottolinea la Coldiretti - è uno svuotare il carrello che è proseguito anche nel primo trimestre 2012 con un calo del 2% stimato degli acquisti dei prodotti alimentari in quantità.
Il contenimento della spesa alimentare è il risultato delle strategie di acquisto messe in atto dagli italiani di fronte alla crisi. Ben il 61% degli italiani ha confrontato con più attenzione i prezzi e il 59% ha cercato le offerte “3 per 2”, secondo l’indagine Coldiretti-Swg. Il 57% degli italiani ha peraltro ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 47% lo ha fatto - sottolinea la Coldiretti - facendo la spesa in modo più oculato, il 31% riducendo le dosi acquistate, il 24% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18% guardando con più attenzione alla data di scadenza.
Per effetto del minor potere di acquisto - continua la Coldiretti - il 25% degli italiani ha aumentato nel 2011 la frequenza dei discount mentre, all’opposto, ben il 38% ha ridotto la propria presenza nei negozi tradizionali, che rischiano un vero crack mentre tengono sostanzialmente i supermercati. Con un aumento record del 53%, però, a registrare performance migliori dei discount sono solo gli acquisti diretti dal produttore dove - conclude la Coldiretti - nel 2011 hanno fatto la spesa ben 9,2 milioni di italiani che hanno tagliato le intermediazioni pur di non rinunciare alla qualità a tavola, secondo Coldiretti/Swg.
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