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AGRICOLTURA IN CONTROTENDENZA: UNICA VOCE DEL PRODOTTO INTERNO LORDO ITALIANO A CRESCERE NEL 2012, GRAZIE A +7% DELL’EXPORT. LO DICE COLDIRETTI: “MEGLIO DELL’AUTO”. LA CIA - CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI: “SETTORE VITALE, MA DIFFICOLTÀ RESTANO”

L’agricoltura in controtendenza fa segnare per il secondo trimestre consecutivo un segno positivo nell’andamento congiunturale del Prodotto interno lordo, per effetto dell’aumento del 7% nel valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari che è risultato addirittura superiore a quello delle auto. Lo dice la Coldiretti, sulla stima preliminare dell’Istat sull’andamento del Pil che è diminuito dell’1,3% nel primo trimestre del 2012.

Il valore delle spedizioni all’estero di prodotti agroalimentari Made in Italy - sottolinea la Coldiretti - ha oltrepassato per la prima volta i 30 miliardi, un importo superiore alla voce autovetture, rimorchi e semirimorchi ferma a 25 miliardi nel 2011. A far crollare il prodotto interno loro nel 2012 ha contribuito - sottolinea la Coldiretti - il mix esplosivo del maltempo che si è abbattuto sulla crisi nella prima metà del mese di febbraio ed è costato almeno 1,5 miliardi (lo 0,1% del Pil) all’intero sistema produttivo nazionale tra i danni causati e il fermo delle attività per quasi dieci giorni nel settore agricolo, industriale e dei servizi, anche pubblici.

Ad essere particolarmente colpito - conclude la Coldiretti - è stato anche il sistema agroalimentare con un calo nei consumi interni stimato del 2% nel primo trimestre per effetto della crisi, ma anche del maltempo che in molte zone ha impedito alle persone di uscire di casa per fare la spesa. Ma i numeri dell’agricoltura non devono trarre in inganno: “è l’unico settore produttivo che segna una crescita, il valore aggiunto, secondo le prime stime, torna a salire - dice la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) - e ciò conferma che il mondo agricolo, nonostante le tante difficoltà, è ancora dinamico e vitale.

L’incremento (che l’Istat non ha quantificato) non deve, tuttavia, trarre in inganno. Le imprese continuano a essere in grande affanno, sempre più strette da pesanti costi produttivi e da gravosi oneri contributi e burocratici, che con le misure del governo Monti aumenteranno ulteriormente. E i prezzi praticati sui campi, dopo una fase di ripresa, segnano di nuovo un accentuato calo. Oltretutto non sono stati recuperati i crolli degli ultimi anni. Per questa ragione sollecitiamo interventi in grado di dare concreti sostegni agli imprenditori che vedono ridurre redditi e competitività. Il segno positivo non sgombra il campo dai tantissimi problemi che oggi - dice il presidente Giuseppe Politi- condizionano l’agricoltura italiana. La situazione delle imprese resta critica.

Il dato del primo trimestre 2012 non rischiara il cupo scenario che ancora incombe sul settore. Per questo motivo rinnoviamo le nostre sollecitazioni al Governo a guardare con maggiore attenzione ai problemi degli agricoltori italiani sui quali pende minacciosa l’Imu sui fabbricati rurali e sui dei terreni agricoli. Per non parlare del “caro-gasolio” che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori. Negli ultimi dieci anni - avverte il presidente della Cia - più di 500.000 imprese agricole, in particolare quelle che operavano in zone svantaggiate e di montagna, sono state costrette a chiudere. Solo nel 2011 più di 25.000 sono andate fuori mercato e oltre 13.000 nei primi tre mesi del 2012. È, dunque, quanto mai necessario che vengano adottate politiche nuove tese a valorizzare e sviluppare l’attività imprenditoriale agricola. Oltre alle misure urgenti per rivedere l’Imu in agricoltura e alleggerire il carico del costo oneroso del gasolio, ribadiamo al Governo l’appello per una rinnovata politica agraria, in vista soprattutto della riforma Pac post 2013”.

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