Come difendere e far crescere i primati del vino italiano nell’export, ma anche come migliorare la non brillante situazione su quello italiano, e ancora la problematiche legate alla burocrazia, alla crisi, e a norme già sicure, come l’aumento dell’Iva, e in discussione, come la tassa sul “junk food”, che potrebbero complicare ulteriormente le cose, per un comparto dalla portata economica, sociale e comunicativa fondamentale, per l’Italia, come quello del vino: tutto questo domani a Roma, al centro dell’assemblea nazionale di Federvini. Dove, con il supporto di una ricerca dell’Istituto Ispo del professor Renato Mannheimer, si tornerà a ribadire un concetto troppo speso ignorato: il vino non è un pericolo perché contiene alcol, ma è anzi l’alfiere di quel modo di bere mediterraneo, fatto di consumo moderato e abbinato al cibo che, almeno in Italia, rende i problemi legati all’abuso di alcol decisamente marginali rispetto, ad esempio, al Nord Europa ...
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