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NELL’EMILIA ROMAGNA DEL POST SISMA SI FA LA CONTA DEI DANNI, E IL LAMBRUSCO È QUASI SALVO. I PRIMI AIUTI ECONOMICI ARRIVANO DALLE REGIONI, STEFANO (ASSESSORE AGRICOLTURA PUGLIA): “CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ TERREMOTO A CARICO DEI PSR DELLE REGIONI”

Nell’Emilia Romagna del post sisma si fa la conta dei danni, che non hanno risparmiato alcun settore, nemmeno quello vinicolo: a subire maggiormente gli effetti dei due terremoti, quello del 20 e quello del 29 maggio, le aziende dell’area di San Prospero e di Carpi, nella bassa modenese, dove alcune cantine hanno sofferto problemi strutturali, danneggiamento di impianti e la rottura di bottiglie, mentre nessun danno è stato riferito riguardo ai vigneti. Le perdite di prodotto e i danni economici sono dunque limitati rispetto a quelli registrati da altri settori dell’agroalimentare, anche in virtù del fatto che i vini di questa terra, i Lambruschi, non necessitano di affinamento in recipienti in legno. Per un altro derivato dell’uva, l’aceto balsamico tradizionale, è stato proprio lo spostamento delle cerchiature metalliche che tengono insieme le doghe delle batterie a causare la perdita di prezioso prodotto generando danni per 15 milioni di Euro.

Intanto, il Ministero per le Politiche agricole inizia a fare chiarezza su quelle che saranno le contromisure da prendere: “abbiamo esaminato la critica situazione nella quale versano le imprese agricole delle zone colpite dal sisma - spiega il Ministro Catania - e valutato le possibili risposte economiche in grado di riattivare un tessuto produttivo così fortemente ferito dal terremoto. Si tratta di una vera tragedia nazionale alla quale intendiamo dare risposte concrete. Lo strumento più immediato per il raggiungimento di questo obbiettivo è certamente il potenziamento del Programma di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna, a cui si giungerà anche grazie all’iniziativa presa questa mattina dal Coordinatore degli Assessori regionali, Dario Stefano, che ha promosso una rimodulazione in favore della Regione Emilia-Romagna di parte dei fondi precedentemente assegnati ad altre Regioni. Per la parte rimanente delle risorse mi sono attivato per reperire i fondi attraverso la rimodulazione delle quote di cofinanziamento nazionale e mediante l’attivazione di nuove risorse sulle quali il Governo sta lavorando”.

Ma la politica si muove anche a livello locale, con l’Assessore alle politiche agricole della Puglia, Dario Stefano, che ha proposto ai colleghi delle altre Regioni l’applicazione di un prelievo (contributo di solidarietà terremoto) a carico dei Psr delle Regioni non interessate dai fenomeni sismici, recuperando in questo modo 50 milioni di euro di fondi comunitari. Parallelamente, a livello nazionale, su iniziativa del Ministro Catania, sono state avviate una serie di iniziative che dovranno condurre alla rimodulazione delle quote di cofinanziamento nazionale originariamente destinate ad altre Regioni per un valore di 39 milioni di euro e all’attivazione di nuove risorse pari a 52 milioni di euro. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione della Regione Emilia-Romagna nuove risorse per complessivi 135 milioni di euro di nuovi fondi, di cui 100 milioni sul Psr e 35 milioni liberati dal bilancio regionale a seguito dell’intervento sostitutivo dello Stato. “In questo modo - prosegue Catania - in tempi contenuti, la Regione Emilia-Romagna sarà posta nelle condizioni di poter intervenire al ripristino del potenziale produttivo delle aziende agricole colpite, così da permettere la messa in sicurezza delle strutture coinvolte dal sisma ed accelerare la ripresa dell’attività produttiva”.

Le imprese agricole e alimentari beneficeranno anche delle misure previste dal decreto legge varato oggi dal Consiglio dei Ministri, che comprende anche misure di sostegno per la ricostruzione. Inoltre, una volta completato il censimento dei danni, saranno attivate misure di aiuto del Fondo di solidarietà nazionale, attraverso le quali è possibile intervenire per i danni causati alle produzioni, alle strutture aziendali ed alle infrastrutture connesse all’attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica. In relazione alla tipologia dei danni riscontrati, potranno essere concessi a favore delle aziende agricole colpite contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si è verificato l’evento ed in quello successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso, contributi per il ripristino delle strutture aziendali e la ricostituzione delle scorte aziendali eventualmente compromesse o distrutte. Potrà essere concesso anche l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi all’evento.

Un’attenzione particolare viene inoltre rivolta ai danni che hanno colpito direttamente i prodotti e le scorte. Particolarmente difficile è la situazione degli stabilimenti di maturazione dei formaggi DOP. Al riguardo sono già in corso misure per la dislocazione del prodotto delle imprese danneggiate al di fuori della zona di produzione prevista dai disciplinari. “Ci siamo anche attivati - ha concluso il Ministro Catania - nei confronti dell’Unione europea, la quale dovrà verificare preventivamente le relative disponibilità di bilancio, per consentire agli agricoltori delle aree colpite dal sisma di ricevere un acconto del 50% sui contributi previsti dalla Politica agricola comune (regime di pagamento unico) a partire dal prossimo mese di luglio, in anticipo di cinque mesi rispetto ai tempi stabiliti dalla normativa comunitaria”.

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