L’agricoltura “tiene” nonostante la crisi, anche dal punto di vista occupazionale. Diversamente dall’industria o dalle costruzioni, che hanno chiuso il primo trimestre del 2012 con l’occupazione in calo (rispettivamente -1,8% e -4,5%), il settore primario registra nei primi 3 mesi 2012 un +0,8%. Certo è un rialzo lieve, ma significa che l’agricoltura difende i suoi posti di lavoro e che - a dispetto di tutti i problemi che condizionano la competitività delle aziende, dai costi produttivi record ai prezzi sui campi non remunerativi - mantiene sostanzialmente stabile il numero di addetti. Lo afferma la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, commentando i dati dell’Istat diffusi oggi.
“Ora è importante cercare di mantenere questo trend anche nel resto dell’anno, e anzi incentivare l’ingresso dei giovani nei campi. Il Governo, però, deve aiutare - osserva la Cia - il settore in questa missione, tanto più che oggi l’agricoltura vive un momento molto difficile, con l’arrivo della batosta dell’Imu su terreni e fabbricati rurali”.
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