“Il profumo del Chianti. Storia di una famiglia di vinattieri” firmato da Piero Antinori (Mondadori, Milano, 2011), “Mister Amarone. Un uomo e un vino dal Veneto al mondo” di Kate Singleton (Marsilio Editori, Venezia, 2011) e “Sex and the Wine. L’altra metà del vino” di Francesca Negri (Curcu & Genovese, Trento, 2010): destinati ad arricchire la biblioteca degli amanti del buon bere, ecco i volumi vincitori di “Il vino nella letteratura”, l’edizione n. 11 del concorso letterario promosso dal Cepam (Centro Pavesiano Museo Casa Natale) e patrocinato dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Cuneo e dal Comune di Santo Stefano Belbo, che si affianca al prestigioso “Premio Cesare Pavese: letterario, di pittura e di scultura” (info: www.centropavesiano-cepam.it), incoronati il 3 giugno nella Casa natale del grande scrittore italiano Cesare Pavese, a Santo Stefano Belbo.
Premiati nella sezione narrativa edita, al volume firmato da Piero Antinori è stato assegnato il Primo Premio, perché, secondo la motivazione della giuria, si tratta di un “romanzo che può essere definito storia di una passione, ma anche di un uomo e di una famiglia, che ha legato indissolubilmente la propria esistenza alla cultura del vino, trasformata in arte significativa e universalmente apprezzata. E il vino, come cura dei luoghi e di sé, è il vero protagonista della narrazione, l’elemento distintivo, capace di definire e connotare ambienti e persone”.
Secondo premio a Kate Singleton per il suo “romanzo agile e gradevole nella forma e nei contenuti, ricco di aspetti inediti, che racconta molto più della storia nobile e antica di un vino e di una famiglia (quella di Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, ndr): esso infatti ci parla di un patrimonio individuale e collettivo, espresso dal terroir di cui il vino è immagine e significazione. Perciò il paesaggio delle colline situate a nord-est dell’Adige diviene un “microcosmo rassicurante di peculiarità […] un’interfaccia tra il Mediterraneo e le Alpi””.
Terzo Premio, infine, a Francesca Negri e per la sua “originale narrazione, scandita in diciotto capitoli, costruita attorno al percorso esistenziale di cinque donne, cinque amiche che riscoprono e coltivano il medesimo interesse per il vino e per la tavola. Sono delle wine lovers che, giorno dopo giorno, trasformano la propria passione in un’arte ricca di cultura, di voglia di sperimentare e di conquistare nuove prospettive, mentre l’elemento pubblico e privato, quello personale e collettivo si fonde e si snoda in un racconto avvincente”.
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