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LATTE E LATTICINI FATTURANO 15 MILIARDI DI EURO NEL 2011, CON UNA CRESCITA IN VALORE DEL 3,8% E DEL 15% IN VOLUME SUL 2010. PER ASSOLATTE PERFORMANCE RASSICURANTI, MA RESTA L’OSTACOLO DI NORME OBSOLETE E BUROCRAZIA A PENALIZZARE UNO SVILUPPO MIGLIORE

Il comparto lattiero caseario italiano archivia un 2011 con performance rassicuranti, secondo i dati consuntivi Assolatte: ha raggiunto 15 miliardi di euro di fatturato, ha esportato 282.458 tonnellate di formaggi per un valore prossimo ai 2 miliardi di euro, aumentando del 3,8% i volumi e del 15% il valore delle esportazioni rispetto al 2010.

“Questi numeri attestano la validità della ricetta del nostro sistema industriale - ha affermato il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi - e dovrebbero far comprendere il ruolo chiave che abbiamo raggiunto nell’economia del paese e della filiera”.

Un percorso iniziato 60 anni fa, quando l’industria pretese la tutela dei prodotti a denominazione d’origine e trasformò piccoli prodotti locali in grandi realtà industriali e rinnovato di anno e anno nonostante le difficoltà. I primi ostacoli che limitano le potenzialità di crescita del settore sono secondo Assolatte le norme obsolete e la burocrazia. Ambrosi ha citato il problema dei crediti che “continuano a essere rimborsati con enorme ritardo mentre la riforma che era stata promessa è stata accantonata”.

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