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“SENZA AGRICOLTORI E IL LEGAME CON LA TERRA NON C’E’ QUALITÀ ITALIANA E TUTTO QUESTO NON SAREBBE POSSIBILE”: COSÌ IL MINISTRO CATANIA DA “EATALY” A ROMA. “ABBIAMO VISTO INDUSTRIE SPARIRE L’AGROALIMENTARE C’È E CI SARÀ. PER QUESTO DOBBIAMO INVESTIRCI”

“Senza gli agricoltori tutto questo non sarebbe possibile e non esisterebbe la qualità italiana”: lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, nel suo intervento, oggi, al taglio del nastro, di “Eataly” Roma, il nuovo store del gusto di Oscar Farinetti, il più grande al mondo, oggi nella capitale.

“Non c’è dubbio che questa iniziativa esprima ottimismo ed entusiasmo, ma quello che ritengo ancora più importante - ha proseguito il Ministro - è il modello di sviluppo che propone, che è lo stesso che noi vogliamo, perché si basa sulla qualità specifica che l’Italia riesce a produrre e che deve essere considerata un asse portante per l’economia”.

“È molto importante ricordare - ha affermato Catania - che senza l’agricoltura tutto questo non esisterebbe, che senza l’agricoltore e il suo legame con la terra, il suo lavoro e la sua presenza sul territorio, noi non avremmo qualità, identità e cultura. A questo proposito intendo esprimere anche la mia preoccupazione, in questo momento, per la pressione alla quale sono sottoposte le imprese agricole italiane che si trovano a fare i conti con una forte compressione della redditività, che mette a repentaglio il futuro di molte attività. Il Governo sta lavorando per invertire assolutamente questa tendenza. Bisogna riportare più valore all’impresa agricola ed è necessario che la filiera agroalimentare funzioni meglio, così che all’agricoltore non resti solo il 14-15% del prezzo finale del prodotto al consumatore”.

“Dobbiamo intervenire in maniera seria: lo abbiamo fatto nel decreto legge sulle liberalizzazioni, modificando il sistema di compravendita dei prodotti nella filiera. Ma bisogna andare ben oltre: dobbiamo affrontare tutti quanti uno sforzo collettivo di riflessione, puntando a tutelare l’agricoltura dalle criticità che ne minacciano la sua stessa sopravvivenza. Tra le problematiche più preoccupanti, c’è sicuramente il consumo del suolo agricolo. A breve organizzeremo un incontro, al quale sarà presente anche Carlo Petrini, e illustreremo l’entità di questo fenomeno che è davvero preoccupante. Tanto più se rapportato a un Paese come il nostro, costretto a importare il 25% di quello che consumiamo. Vale a dire che un italiano su quattro di fatto non mangia prodotti italiani”.

“Il nostro Paese ha una mission nel mondo che è quella di affermare tutto ciò che è legato alla qualità e alla bellezza delle sue produzioni, frutto di una cultura e di una sapienza millenarie, ancora visibili agli occhi di tutti, ma di cui spesso ci dimentichiamo. Qualità vuol dire anche agroalimentare. Nei decenni scorsi ci siamo dimenticati di quanto il comparto fosse strategico per tutta l’economia nazionale e di quanto potesse offrire all’intero sistema-Paese. Così, abbiamo visto crescere, tramontare e sparire settori industriali ai quali avevamo invece affidato i nostri destini futuri. L’agroalimentare, al contrario, è ancora qui e ci accompagnerà fino a quando esisteranno gli esseri umani. Di tutto quello che produciamo oggi nulla, salvo l’agroalimentare, sarà prodotto tra mille anni. Una simile considerazione la dice lunga su quanto dobbiamo investire per rafforzare questa filiera”.

Il Ministro Catania si è poi rivolto a Don Ciotti, che ha partecipato all’inaugurazione di “Eataly”, che aveva appena denunciato gli attentati che hanno colpito le aziende di Libera che sorgono su terreni confiscati alle mafie: “ti assicuro che lo Stato non ti lascerà da solo nella lotta che stai portando avanti per la legalità. Questo Governo farà tutto il possibile per esserti vicino e per sostenere “Libera”. Ieri ho dato disposizioni al Corpo Forestale dello Stato di impegnarsi specificamente per la prevenzione nelle aree più a rischio. Mi fa piacere che la questione sia stata ripresa anche dal Procuratore Grasso, anche lui ha sottolineato che impegnerà direttamente il Corpo forestale in questo senso, dato che ora il Corpo è a disposizione diretta delle Procure antimafia e che ha tutte le caratteristiche e tutta la professionalità per farlo. Il Corpo forestale sarà in prima linea per la prevenzione di questi attentati che vengono perpetrati ai danni dei terreni affidati a “Libera””.

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