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PAC: TRA RISORSE INCERTE, CONFLITTO SUL TRATTATO DI LISBONA, OLTRE 650 PROPOSTE DI MODIFICA DA VALUTARE ENTRO IL 2013, SI ALLONTANA LA CHIUSURA DEL NEGOZIATO ENTRO I TEMPI STABILITI. COSÌ IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA UE PAOLO DE CASTRO

La Pac, la Politica Agricola Comune, è sempre più un miraggio? Sembrerebbe di sì, almeno dalle parole del Presidente della Commissione Agricoltura del parlamento Ue, Paolo De Castro, oggi al convegno di Confagricoltura “Il ruolo dei diritti di impianto per il futuro del settore vitivinicolo europeo” a Roma, secondo il quale, tra risorse incerte, conflitto tra gli organismi Ue sul Trattato di Lisbona e, soprattutto, oltre 650 proposte di modifica da valutare entro il 2013, si allontana la chiusura del negoziato entro i tempi stabiliti.

Alle preoccupazioni del Commissario Europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos e del Ministro per le Politiche Agricole, Mario Catania, per le ripercussioni sulla Pac del ritardo sull’accordo per il futuro bilancio Ue, si aggiungono, dunque, anche quelle di De Castro: “bisogna prendere in considerazione l’ipotesi che non si riesca a chiudere il negoziato della Pac entro i tempi stabiliti, che sono strettissimi”.

I principali problemi sono tre, spiega il presidente: “incertezza sull’entità delle risorse, conflitto tra parlamento e Consiglio Ue sull’attuazione del Trattato di Lisbona, oltre 650 proposte di modifica al testo da valutare entro giugno 2013. Tenuto conto di questi problemi - ha precisato - voglio ribadire che non esiste alcun “piano B”.

La proposta di riforma è questa e su questa dobbiamo lavorare per migliorare alcune questioni che non ci piacciono. Se non si riuscisse a chiudere entro i tempi stabiliti si andrebbe in proroga. Per gli agricoltori ci sarebbero le stesse risorse di oggi, più il 3%. Più complicato - ha concluso De Castro - il discorso per i piani di sviluppo rurale”.

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