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L’EUROPA METTE SOTTO ESAME LA MORIA DELLE API: PER L’EFSA (AGENZIA EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMETARE) “APENET”, IL PIANO DI RICERCA ITALIANO SULLE CAUSE DEL FENOMENO PROMOSSO E FINANZIATO DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, È INCOMPLETO

Il Comitato veterinario europeo, che riunisce i capi veterinari dei 27 Stati membri, esaminerà tra due settimane le conclusioni a cui sono giunti gli scienziati dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sullo studio italiano “Apenet”, l’apposito piano di ricerca promosso e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole sugli effetti letali sui preziosi insetti in caso di esposizione ad una serie di pesticidi, noti come neonicotinoidi. Lo ha indicato all’Ansa Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla Sanità, John Dalli, precisando che il progetto italiano è stato esaminato dall’Efsa su richiesta della Commissione Europea. Ma dalle conclusioni generali pubblicate ieri, ha detto Vincent, emerge che “lo studio è incompleto e non permette di giungere a delle conclusioni definitive”, anche se, per gli scienziati dell’Efsa, alcuni problemi potenziali sono stati identificati, ma serve un cambiamento nella valutazione degli effetti sulle api delle sostanze contenute nei concianti del mais. Su richiesta della Commissione Europea, entro fine anno, l’Agenzia dovrà ora realizzare uno studio completo sull’impatto dei neonicotinoidi sulle api.

La decisione dell’Efsa arriva dopo quella del Ministero della Salute italiano di prorogare per altri 7 mesi lo stop - il sesto in appena quattro anni - all’uso dei neonicotinoidi, gli insettici utilizzati per la concia del mais, considerati causa del grave fenomeno della moria delle api, scaduto il 30 giugno, e di cui gli apicoltori italiani (Unaapi), guidati da Francesco Panella, da tempo ormai chiedono lo stop definitivo, perché “in gioco non c’è solo il futuro di un settore importante come l’apicoltura, ma l’agricoltura tutta, visto l’indispensabile servizio di impollinazione fornito dalle api alle sue produzioni di punta”. Il tutto a fronte degli accertamenti degli effetti inacettabili di questi insettici su api e altri insetti da parte di numerose ricerche scientifiche, fra le quali proprio “Apenet”, e mentre il team di scienziati della stessa agenzia europea che autorizza i pesticidi, l’Efsa, riconosce pubblicamente l’assoluta inadeguatezza delle sue procedure, utilizzate sino a oggi per consentire il sempre più largo utilizzo di molecole di micidiale efficacia tossica sugli insetti impollinatori.

In estrema sintesi, sulla valutazione “Apenet 2011”, l’Efsa scrive che “a causa di alcune carenze nei disegni di studio, debolezza nell’analisi statistica e incompletezza nella comunicazione dei risultati, non è stato possibile trarre una conclusione definitiva su tutte le informazioni scientifiche”. Tuttavia, aggiungono gli scienziati europei, “nell’ambito di questo progetto alcuni problemi potenziali sono stati identificati, suggerendo che potrebbe essere necessario un cambiamento nella valutazione del thiamethoxam, clothianidin, imidacloprid e fipronil (le sostanze contenute nei concianti del mais, ndr) per quanto riguarda i loro effetti sulle api”. La Commissione Europea ricorda anche “che ha richiesto all’Efsa uno studio completo su tutti i neonicotinoidi e il loro impatto sulle api. La scadenza è fissata alla fine dell’anno”. Il tutto rientra, ha ricordato il portavoce, “nel quadro di una politica più generale della Commissione Europea sulla salute della api presentata nei mesi scorsi”.

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