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LA CINA CONTINUA A CRESCERE, ANCHE NEI CONTROLLI: IL CONSIGLIO DI STATO CINESE ANNUNCIA CHE I PROBLEMI SULLA SICUREZZA ALIMENTARE VERRANNO RISOLTI NEI PROSSIMI TRE ANNI. E SI STRINGE SU REGOLAMENTI PIU’ EFFICACI E TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA QUALITÁ

La Cina continua a correre e crescere, dimostrando di poter colmare, in poco tempo, il gap che ancora la divide dai Paesi dell’Occidente, sia in termini economici che in termini culturali: l’ultima dimostrazione in tal senso arriva dal Consiglio di Stato cinese (equiparabile ad un Governo centrale), che ha annunciato grandi novità in termini di sicurezza alimentare, uno dei problemi cruciali, anche nell’export, del gigante asiatico. Nei prossimi tre anni il Paese della Grande Muraglia sarà in grado di risolvere i problemi più gravi legati alla questione alimentare, mentre nei prossimi cinque si lavorerà per realizzare un meccanismo di regolamenti più efficaci, standard legali, aiuti tecnologici migliori, un sistema di gestione dell’industria alimentare che possa garantire standard di sicurezza più affidabili, e la sicurezza alimentare diventerà anche, per la prima volta, un fattore di valutazione delle annuali performance dei governi locali.

Il regolamento annuncia l’istituzione di un database pubblico con le società che hanno superato gli standard di sicurezza alimentari e quelle che invece sono sulla black list; per i consumatori che denunciano le società che non rispettano gli standard di sicurezza alimentare, o che mettono sul mercato prodotti scaduti, invece, sono previste delle ricompense. Le autorità cinesi, dall’inizio del 2012, hanno già scoperto 15.000 casi di cibo che non rispettava standard qualitativi e di sicurezza, chiudendo 5.700 aziende in tutto il paese. Tra i prodotti più soggetti alla sofisticazione, quelli legati a latte, olio alimentare, cibo stagionale e bevande non alcoliche, gli stessi per cui è stata riscontrata anche la peggiore qualità.

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