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TEMPO SCADUTO (IL 30 GIUNO), NULLA DI FATTO: ECCO, IN ESTREMA SINTESI, LA STORIA (FINO AD OGGI) DELLA VENDITA O AFFITTO DELLE TERRE INUTILIZZATE DEL DEMANIO AGLI AGRICOLTORI, LEGGE DA FINE 2011 MA RIMASTA SULLA CARTA PER MANCANZA DI DECRETI ATTUATIVI

Tempo scaduto, nulla di fatto (per ora): ecco, in estrema sintesi, la storia del tanto agognato provvedimento per la vendita dei terreni inutilizzati del Demanio agli agricoltori, ottenuto a fine 2011 nella “legge di stabilità”, e poi rimasto solo sulla carta e senza decreti attuativi, tanto che il 30 giugno sono scaduti i termini della sua applicazione senza che un solo ettaro sia stato assegnato. Un’occasione persa, ad ora, tanto per gli imprenditori agricoli che per lo Stato, che dalla vendita potrebbe incassare, secondo le stime delle organizzazioni agricole, intorno ai 6 miliardi di euro.
La cosa, ovviamente, è all’attenzione del Ministero delle Politiche Agricole: “stiamo mettendo a punto i provvedimenti, il Demanio ci ha mandato la lista dei terreni, che, devo dire sono molto meno di quanto pensavamo”, ha detto nei giorni scorsi il Ministro Catania. “Ci auguriamo che questa legge non si aggiunga alla lunga lista delle norme inapplicate per l’importanza che riveste - precisa la Coldiretti - per garantire nuove risorse e per sostenere la competitività delle imprese agricole, soprattutto guidate dai giovani ai quali spetta il diritto di prelazione. La cessione di questi terreni toglierebbe allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo ma soprattutto avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese. E’ certo infatti che nessuno meglio degli imprenditori agricoli è in grado di valorizzare lavorando la terra e generare nuova occupazione. Dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti come testimonia il fatto che la disponibilità di terra è il principale vincolo alla nascita di nuove imprese agricole e che - conclude la Coldiretti - il 50% delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani “chiede” la disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine Coldiretti/Swg”.

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