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IL MINISTERO DEL TURISMO AL LAVORO PER UN PIANO STRATEGICO DI RILANCIO DEL TURISMO IN ITALIA, VOLANO DELL’ECONOMIA, CON IL SUO IMMENSO PATRIMONIO ARTISTICO E PAESAGGISTICO (ED ENOGASTROMICO), E CON L’IPOTESI DELLA CREAZIONE DI UN “BRAND ITALIA”

Destinato nel 2012 a diventare motore dell’economia mondiale per l’Osservatorio sul turismo della Ue, il turismo, che in Italia (n. 27 dell’indice mondiale della competitività) rappresenta il 12% del Pil, conta più dell’automobile, con i flussi turistici dall’estero che valgono 30 miliardi di euro (ma 43 in Francia e 38 in Spagna, nostri principali concorrenti) e, all’interno del quale il turismo enogastronomico ha un fatturato salito a 5 miliardi di euro nel 2012 (dati Coldiretti) e muove dai 4 ai 6 milioni di turisti (dati Città del Vino/Censis), come volano per l’economia italiana e promozione dell’immenso patrimonio artistico e paesaggistico dell’Italia, è al centro di un Piano Strategico di rilancio a cui sta lavorando il Ministro degli Affari Regionali, del Turismo e dello Sport Piero Gnudi. Lo ha annunciato lo stesso Ministro in occasione della presentazione del “Wte-Worl Turism Expo - Unesco”, il Salone mondiale del turismo che sarà di scena ad Assisi dal 21 al 23 settembre (info: www.worldheritagetourismexpo.com).
In particolare, il Ministro ha spiegato che allo studio del Piano Strategico di rilancio del turismo “c’e l’ipotesi della promozione di un brand Italia, un marchio che possa rilanciare le bellezze di tutte le Regioni del nostro Paese senza differenza. Lo sforzo - ha aggiunto - sarà proprio questo: cercare di lavorare tutti insieme per far sì che il turismo diventi il vero volano dei prossimi anni dell’economia italiana”. Il piano prevede di intercettare turisti stranieri iniziando da Assisi per poi spostarsi sulle altre 47 aree italiane Patrimonio dell’Unesco. Questo è solo il primo degli obiettivi posti del piano: “il rilancio - ha detto Gnudi - può passare anche dall’Europa, il prossimo passo potrà essere un brand europeo”.
E dalla conferenza di lancio del “Wte-Worl Turism Expo - Unesco” - alla presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, dell’organizzatore del Wte Marco Citerbo, del sindaco di Assisi e presidente dell’Associazione Beni italiani Patrimonio Mondiale Unesco Claudio Ricci - il Ministro ha anche evidenziato il problema della perdita di quote di turismo negli anni: “noi non riusciamo ad intercettare una larga quota di turismo, in questi anni abbiamo perso quote di mercato con una forte perdita per il nostro turismo”, per esempio, dal ’95 a oggi con la Spagna c’é un differenziale di 15 milioni di turisti. “C’é il rischio che Venezia, Firenze e Roma soffochino di turismo”, ha osservato il Ministro. Invece “dobbiamo diffondere in tutto il Paese” queste “risorse”". Tra gli obiettivi dell’Expo di Assisi c’é anche quello di “far conoscere i piccoli borghi” italiani. In quest’ottica servirebbe, rileva Gnudi, “una gestione dei flussi turistici “intelligente” nel nostro Paese, sciogliendo le congestioni e valorizzando le meraviglie poco note”.

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