Mentre fuori dal “Palazzo” il caldo è sempre più forte e molte produzioni dell’agroalimentare del Belpaese sono a rischio, nel fresco delle sale parlamentari è stato approvato, con il via libera al Senato di oggi, dopo il voto positivo alla Camera nei giorni scorsi, il decreto legge “recante misure urgenti per la crescita del Paese”. E per il vino (e non solo) c’è una novità che non piace a parte delle imprese enoiche: oltre alla già pesante introduzione di sanzioni ai produttori per il mancato pagamento dei contributi ai consorzi che agiscono in regime “erga omnes”, accompagnata dalla possibilità di vietare l’uso della denominazione all’operatore debitore, anche se non aderisce al consorzio stesso (benché un consorzio che agisce in regime “erga omnes” rimane pur sempre un consorzio volontario), si aggiunge (articolo 59 bis del testo in discussione) per i produttori di Dop, Igp Stg, e Biologici, un nuovo onere. È previsto, infatti, che Politiche Agricole, Sviluppo Economico ed Economia, entro 6 mesi, adottino regolamenti e istituiscano sistemi anticontraffazione, falsificazione e così via, basati prioritariamente su elementi elettronici o telematici, anche in collegamento con banche dati e che prevedano l’utilizzo di strumenti di rilevamento a distanza. I costi? A carico, appunto dei soggetti che si avvalgono delle Dop, Igp, Stg, Biologico. Uno strano modo di rilanciare crescita e sviluppo, verrebbe da dire, visto che non si ricorre altro che ad un’altra declinazione dell’esborso da parte dei produttori, ovvero ad un’altra “tassa”. Per non parlare poi della efficacia di un tale sistema di tutela del Made in Italy che, nel caso specifico del comparto vitivinicolo, è già abbondantemente controllato, con costi per i vitivinicoltori non proprio “popolari”. E nel frattempo, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Cattid (Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza) della Sapienza di Roma hanno stipulato un accordo di collaborazione per la creazione e l’attività del “TechALab” un laboratorio per la ricerca e la sperimentazione di tecnologie per l’anticontraffazione, dove le aziende possano sperimentare, ma anche richiedere assistenza personalizzata alle loro esigenze particolari ...
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