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COSA SALVERA’ L’AFRICA DALLA SICCITA’? LA MORINGA, UNA PIANTA INDIANA CHE CRESCE IN SOLI 3 MESI CON POCHISSIMA ACQUA E OVUNQUE. FOGLIE E RADICI SONO COMMESTIBILI E RICCHE DI VITAMINE A E B, E DAGLI SCARTI SI RICAVANO OLIO E LEGNO

In un pianeta in cui le risorse sembrano andare, velocemente, verso l’esaurimento, petrolio ed acqua su tutte, intere popolazioni rischiano la propria sopravvivenza, strette nella morsa della siccità e della denutrizione. Un esempio su tutti è quello della regione del Sahel, nel Niger, dove il clima è talmente infausto da minacciare di morte 18 milioni di persone, tra cui 1,5 milioni di bambini sotto i 5 anni.

Ma se la terra sa essere tanto infausta da una parte, dall’altra sa offrire soluzioni inaspettate quanto insperate: una goccia nel mare, ma pur sempre un punto di partenza è la moringa, una pianta di origine indiana, usata da decenni in Africa solo per le recinzioni, ma che in realtà ha mille altre proprietà. Innanzitutto cresce dappertutto, ha bisogno di pochissima acqua, foglie e radici sono commestibili e ricche di vitamine A e B, e dagli scarti si ricavano olio combustibile e legno: e allora largo al “Moringa Value Chain Project (realizzato da una delle organizzazioni non-for-profit americane più antiche), che ha preparato, in soli 3 anni, 10.000 produttori, di cui il 60% sono donne, che hanno visto il loro reddito crescere da 170 a 800 euro l’anno, tra i pochi a guardare al futuro con rinnovato ottimismo in un Paese condannato alla sofferenza.

Ma la moringa non è una risorsa solo per l’Africa, perché, dall’altra parte del mondo, il Lìder Maximo, Fidel Castro, ha invitato i cubani a coltivarla in modo “massivo”, come risposta a denutrizione, siccità e carestie.

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