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PACE IN VALPOLICELLA: DAVIDE GAETA COORDINERÀ UN TAVOLO TRA CONSORZIO E FAMIGLIE DELL’AMARONE D’ARTE. L’OBBIETTIVO? LA SINTESI TRA CHI AUSPICA UNA LIMITAZIONE DELLA QUANTITÀ DI AMARONE E CHI UN AUMENTO PER RIDISTRIBUIRE RICCHEZZA SUL TERRITORIO

Italia
Davide Gaeta

Argomento centrale di “Anteprima Amarone” ... oggi la decisione da parte del Consorzio di tutela dei vini della Valpolicella: ci sarà un tavolo di concertazione tra il Consorzio e le Famiglie dell’Amarone d’Arte, con l’obbiettivo di individuare linee condivise sulla gestione futura della denominazione. A riportare la pace tra Consorzio e Famiglie dell’Amarone d’Arte, il nome di colui che sarà il coordinatore del tavolo: Davide Gaeta, produttore (e socio del Consorzio) e docente universitario.

Un nome attorno al quale si è ritrovata una condivisa sintonia come emerge dalle parole del Presidente delle Famiglie Storiche dell’Amarone, che riunisce 12 tra i più storici produttori del territorio, Sandro Boscaini, che valuta positivamente il fatto che la discussione prenda il via sotto l’egida dell’autorevolezza di Gaeta, oltretutto amico dell’Amarone e di chi lo produce. “Il tavolo si rende necessario - ha spiegato - perché, nonostante il buon operato del Consorzio, all’interno di esso ci sono di fatto due anime. Da una c’è parte chi, come le Famiglie Storiche, si è sempre adoperato perché l’Amarone fosse sinonimo di un prodotto ineccepibile, posizionandolo all’apice nel mercato, ed elemento traino di tutti i vini della Valpolicella, volontà queste espresse in uno specifico manifesto nel quale i soci si riconoscono. E’ stato questo incessante lavoro, che ha prima elevato e poi mantenuto il prestigio del prodotto, a decretarne il successo, di cui si sta avvantaggiando anche chi, rappresentando la seconda anima, è più interessato a sfruttarne la fama per un mercato di più largo consumo, spesso senza un’adeguata attenzione a quell’eredità che ha fatto dell’Amarone la bandiera del territorio”.

“Un’occasione da cogliere per sviscerare le problematiche della denominazione e appianare le divergenze”, ha ribadito il presidente del Consorzio Christian Marchesini, che auspica che il tavolo di concertazione sia il trampolino di lancio per dare forma alla visione futura della denominazione e alle sue prospettive. “Il professor Gaeta è conosciuto e apprezzato da tutti per la competenza e l’equilibrio che lo contraddistinguono. Siamo convinti - ha aggiunto - che l’apertura del tavolo sarà anche un’occasione per incrementare la collaborazione con l’Università di Verona nella direzione di creare un polo enologico veronese di alta qualità”.

Un passaggio ritenuto di fondamentale importanza, dunque, alla luce della discussione interna maturata tra chi auspica una limitazione della quantità di Amarone e Ripasso (tale da mantenere prezzi e valore aggiunto più elevati grazie al prestigio dei singoli marchi) e chi è convinto che lo sviluppo delle quantità abbia portato ad una valorizzazione complessiva delle produzioni e ad una ricchezza equamente distribuita sul territorio.

L’obbiettivo, peraltro ambizioso, sarà quello di preparare un programma comune di valorizzazione della denominazione di origine Valpolicella, fatto di scelte strategiche e comunicative tra brand aziendali e collettivi anche alla luce dei risultati che emergeranno dall’osservatorio prezzi internazionali dell’Amarone. Il piano dovrà stabilire come consolidare il successo dell’Amarone e tutelarne la produzione, unitamente a quella delle altre denominazioni della Valpolicella, mentre l’osservatorio continuativo vini tutelati dalla Doc Valpolicella, che non è un elenco dei prezzi di vendita delle aziende, ma un’analisi statistica dei vini della denominazione presenti nella grande distribuzione in Italia e in otto mercati esteri, dovrà stabilire dei criteri di valutazione sul reale posizionamento e quindi sulla percezione che di essi ha il consumatore.

Sul tappeto anche la questione del nuovo ruolo e delle nuove funzioni attribuite dalla legge al Consorzio a cui spettano le attività, con funzioni “erga omnes”, di gestione e programmazione del potenziale produttivo, promozione e valorizzazione della denominazione, oltre che di tutela e vigilanza. Una sfida che chiama tutti a collaborare in nome di una garanzia estesa a tutti coloro i quali concorrono al successo della filiera, al valore di Brand della denominazione e alla sua sinergia con i marchi privati.

Davide Gaeta, docente all’Università degli Studi di Verona, con cattedre in Economia dell’impresa vitivinicola e politica vitivinicola, è una figura molto conosciuta nel mondo del vino. Tra gli studiosi più accreditati e qualificati del settore, ha sempre affiancato alla propria carriera di docente importanti esperienze manageriali e noti incarichi istituzionali. La nomina del professor Gaeta ha trovato unanime consenso anche in virtù della sua qualifica di produttore di Amarone, a capo dell’azienda Eleva a San’Ambrogio in Valpolicella (socia del Consorzio).

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