Spesso si parla di quanto sia ardua, per il mondo del vino italiano, la “conquista” della Cina, il Celeste Impero impenetrabile per i piccoli imprenditori, e pieno di ostacoli (quasi tutti burocratici) per i più grandi. Eppure, due giovani bocconiani, 25 anni a testa ed una laurea presa un anno fa, stanno facendo furore a Shanghai con un semplice winebar. Si chiama “Uva”, ad un anno dall’apertura è già in attivo, e gli affari vanno talmente bene che Ivan Icardi (rampollo di un’azienda dell’astigiano) e Piercarlo Panozzo (italo-cinese con un master in management) hanno già in testa un altro progetto: una società di import-export di vini su vasta scala, perché i giovani della città cinese sembrano non poter fare a meno di rossi veneti e bianchi friulani.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025