Una marcia per chiedere una Politica Agricola Comune (Pac) più equa e sostenibile: ecco l’intento della “Good Food March”, che sta attraversando l’Europa con destinazione Bruxelles, dove il 19 settembre si discuterà il destino della nostra alimentazione e dei nostri agricoltori. L’iniziativa farà tappa anche in Italia, a Napoli, il 16 settembre, e le richieste raccolte lungo il percorso saranno poi esposte al Parlamento Europeo in una conferenza organizzata da Slow Food e Arc202, la piattaforma impegnata nella promozione di una vera riforma della politica agricola comune dell’Ue.
A 55 anni dal Trattato di Roma, la PAC continua a essere la sola politica integrata europea. “Le scelte politiche del passato si sono spesso rivelate errate, essendo state adottate considerando esclusivamente le nuove regole internazionali e i prezzi mondiali invece di preoccuparsi della tutela degli agricoltori. Il risultato? Non ottimo, direi - commenta Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - oggi sono solo 11 milioni le persone impiegate in agricoltura, ossia meno del 5% della popolazione europea; l’80% dei contributi europei è destinato al 20% degli agricoltori, e abbiamo perso in maniera irrecuperabile circa il 70% della biodiversità.
La salute dei cittadini europei peggiora a causa del sistema alimentare, con situazioni contrastanti tra loro. Si stima siano 250 milioni, ovvero il 50% della popolazione, le persone in sovrappeso, mentre 42 milioni vivono in condizioni di forte deprivazione. E poi lo spreco: gettiamo 90 milioni di tonnellate di cibo l’anno, cioè 180 kg a testa. È quindi imperativo che la Pac cambi, se vogliamo risollevare le sorti del nostro pianeta”.
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