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DECRETO BALDUZZI: SPARISCE LA TASSA SULLE BIBITE GASSATE ZUCCHERATE, E LA QUANTITÀ DI SUCCO NATURALE CONTENUTO IN TUTTE LE BEVANDE ANALCOLICHE VENDUTE IN ITALIA PASSA DAL 12 AL 20%. PER LA GIOIA DI POLITICA ED ASSOCIAZIONI AGRICOLE ...

“L’innalzamento del limite minimo di succo naturale contenuto nelle bevande analcoliche che richiamano il nome di un frutto, da me fortemente voluto e contenuto nel decreto legge varato ieri dal Consiglio dei Ministri, rappresenta un risultato importante per i consumatori e per il mondo dell’agricoltura. Questa misura, infatti, imporrà ai produttori di aumentare dal 12 al 20% la quantità di succo naturale contenuto in tutte le bevande analcoliche vendute in Italia, che richiamano nel nome o nella descrizione un frutto. Si tratta di una misura che certamente avrà ricadute molto positive per i nostri produttori, soprattutto quelli di agrumi, ma rappresenta anche un importante passo avanti nell’ottica della tutela dei consumatori perché mette a loro disposizione un prodotto più ricco di frutta”. Nelle parole del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, il contenuto dell’ormai famoso decreto “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, proposto dal Ministro della Salute Balduzzi e da cui è sparita la tanto vituperata norma che prevedeva di tassare le bevande gassate zuccherate.
Questo non impedisce agli operatori di continuare a produrre le cosiddette bibite di fantasia con percentuali inferiori di succo di frutta purché nel nome e nella descrizione non si faccia nessun riferimento al frutto. Altro aspetto da sottolineare è che la norma non impatta in nessun modo sui succhi o i nettari di frutta che hanno una loro precisa definizione codificata in ambito comunitario e che hanno percentuali di frutta significativamente più alte. I succhi di frutta, infatti, sono derivati al 100% da frutta, sia nel caso dei prodotti freschi che di quelli ricostituiti da prodotto concentrato. La nuova direttiva comunitaria prevede, inoltre, per questa tipologia il divieto di aggiungere zuccheri. Per quanto riguarda invece i nettari, nel caso italiano i più presenti sul mercato sono quelli definiti “succo e polpa”, la percentuale di succo e/o purea di frutta presente nella bevanda varia a seconda della tipologia di frutto utilizzato e può andare dal 25 al 50%.
E se il nuovo decreto accontenta (quasi) tutti, c’è anche chi, plaudendo all’iniziativa del Ministro della Salute, si augura qualcosa di più, come l’onorevole Paolo Russo, presidente della commissione Agricoltura alla Camera: “non si combatte l’obesità con le tasse sulle bollicine o sugli zuccheri, né sul sale o sui grassi, semmai decidendo di fare sul serio sul fronte di una politica che indichi come stile di vita un’alimentazione fatta di un mix di carboidrati, grassi e proteine, caposaldo della tanto decantata dieta mediterranea. Intanto proviamo ovunque, non solo il Italia ma in tutta Europa, ad avere una norma che imponga più arance nelle aranciate europee. L’Europa - continua Russo - sia capace di valorizzare le diversità migliorando le performance produttive. L’Italia non vuole aiuti impari, ma il riconoscimento di una storia di produzioni diverse, capaci di far reddito ed occupazione”.

Focus - Le reazioni delle associazioni agricole
“Duecento milioni di chili di arance all’anno in più saranno “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate grazie all’aumento del 20% del contenuto minimo di frutta previsto dalla nuova norma”. Sono i calcoli della Coldiretti, che commenta così, positivamente, il provvedimento sulla miniriforma della Sanità presentato dal Ministro della Salute Renato Balduzzi in Consiglio dei Ministri. Il provvedimento praticamente raddoppia il contenuto di frutta nelle bibite fissato fino ad ora al 12% ed accoglie finalmente le richieste della Coldiretti e delle Associazioni dei consumatori. Una decisione che, per la Coldiretti, concorre a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a ridurre così le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all’obesità che sono in forte aumento. Consumare più frutta significa ridurre le malattie collegate direttamente all’obesità che sono responsabili - continua la Coldiretti, sulla base dei dati della Commissione europea - del 7% dei costi sanitari dell’Unione europea, questo perché l’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro. Gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane sono stati nell’ultimo anno pari a circa 347 chili, con un calo di oltre 100 chili (-22%) rispetto a dieci anni fa. La riduzione nei consumi - conclude la Coldiretti - riguarda soprattutto le giovani generazioni con il 23% dei genitori che - secondo i dati del progetto “Okkio alla salute - dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.
“Il decreto approvato dal governo è un passo avanti verso soft drink più salutari nell’interesse di consumatori e produttori - commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Se una bibita si chiama aranciata o limonata è giusto che abbia una percentuale minima di succo di arancia o di limone e non solo bollicine. L’incremento dell’8% di succo nelle bibite si traduce in un aumento della richiesta industriale di agrumi, soprattutto di arance, che in parte favorisce le produzioni agricole nazionali anche se annualmente vengono importati circa 30 milioni di kg di succo di arancia. C’è da dire che l’Italia, paese vocato alla coltivazione di agrumi, è anche esportatore di succo di arancia per circa 58 milioni di kg, soprattutto in Germania”. Lo stesso provvedimento governativo prevede l’obbligo di avviso ai consumatori, con appositi cartelli affissi nei punti vendita, sui rischi connessi al consumo di latte crudo. Viene vietata la somministrazione di latte crudo nell’ambito della ristorazione collettiva, anche scolastica. “Quello fornito - commenta il presidente di Confagricoltura Guidi - è un ulteriore chiarimento. Il ministero della Sanità già da alcuni anni ha emanato un’ordinanza che prevede l’obbligo di riportare, sulle macchinette erogatrici e sulle bottiglie, l’indicazione che il latte crudo deve essere consumato previa bollitura”.
“Aumentare dal 12 al 20% la quantità di frutta nelle bevande analcoliche è senza dubbio una misura importante che migliora la qualità del prodotto, tutela consumatori e dà garanzie ai produttori agricoli. E’ un provvedimento che la nostra Organizzazione aveva richiesto da tempo e che recepisce precise indicazioni venute anche dallo stesso Parlamento”. A sostenerlo, il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe, Politi che giudica positivamente il decreto legge presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi e approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri. “Tuttavia, per una corretta informazione nei confronti dei consumatori e per meglio salvaguardare i nostri produttori di frutta, è quanto mai opportuno - ha aggiunto Politi - che vengano al più presto presi opportuni provvedimenti al fine di rendere più visibile e rafforzare la filiera italiana dei succhi di frutta. Comunque, la misura approvata dal governo è significativa, poiché contribuisce a rendere l’alimentazione sempre più sana. Un maggior consumo di frutta, come riconosciuto dai medici, è, infatti, salutare, soprattutto per i bambini, e può contribuire a ridurre e a contrastare molte malattie. Il problema adesso è quello di ottenere il parere di compatibilità del provvedimento da parte dell’Unione europea”. Una misura, quindi, che può favorire una ripresa dei consumi di ortofrutta nel nostro Paese che - ricorda la Cia - nel 2011 hanno segnato una leggera contrazione (-1%). Le famiglie italiane hanno speso 13,4 miliardi di euro per acquistare 8,3 milioni di tonnellate tra frutta e verdura, fresche e surgelate. Praticamente, 582 euro a ogni nucleo familiare per comprare 346,70 kg di prodotti. La mela, con 825.000 tonnellate vendute, resta la frutta “regina” delle tavole italiane, seguita dall’arancia con 605.000 tonnellate.

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