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LA VACANZA CHE NON TEME LA CRISI? QUELLA IN AGRITURISMO DOVE NEL 2011 TENGONO ARRIVI E PRESENZE, IN TOSCANA, UMBRIA, MARCHE E VENETO IN TESTA, MA CON SICILIA, PUGLIA E SARDEGNA CHE AVANZANO. 1 MILIARDO DI EURO IL GIRO D’AFFARI. COSÌ “AGRI@TOUR”

La vacanza che non teme la crisi? Quella in agriturismo: nel 2011 tengono i numeri degli arrivi e delle presenze nelle oltre 20.000 strutture agrituristiche d’Italia, che muovono un giro d’affari annuo stimato in oltre 1 miliardo di euro. Il segreto? Territorio, gastronomia e natura con un pizzico di fresco, relax e risparmio. Fra le mete più gettonate si confermano quelle tradizionali della Toscana, Umbria, Marche e Veneto. Parola di “Agri@Tour”, il Salone nazionale dell’agriturismo di scena ad Arezzo Fiere e Congressi dal 12 al 14 ottobre 2012 (info: www.agrietour.it).
Il numero degli agrituristi, secondo “Agri@Tour”, ma anche dei cosiddetti “turisti ecologici”, conferma i numeri degli anni precedenti e anche se non si può azzardare il segno “+” sicuramente la formula di questo genere di vacanza dimostra di tenere il passo. Il dato più positivo è lo sviluppo dell’offerta da parte delle regioni italiane fino ad ora meno sviluppate nel settore (Sicilia, Puglia e Sardegna in particolare). Mare, montagna e territori dall’enogastronomia sono le principali mete scelte dagli agrituristi.
Tra le mete più gettonate, dunque, restano quelle più vicine alle città d’arte quindi quelle tradizionali della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, del Veneto. In particolare la preferenza degli agrituristi andrà verso le province toscane legate al mare (quella di Grosseto con la zona dell’Argentario), ma anche Siena (zona Chianti) e Livorno (fascia costiera). Ancora mare con la Puglia, il Salento e il Gargano. Quanto alle città d’arte buona l’affluenza prevista in Umbria nella provincia di Perugia (zona Perugia-Assisi). Nella top ten delle preferenze, in evidenza anche la Valle d’Aosta, e il Lago di Garda (con prevalenza del versante di Verona e su quello di Brescia). In crescita la richiesta di Sicilia e Lombardia due regioni che negli ultimi anni hanno puntato molto sullo sviluppo dell’offerta agrituristica.
Molti anche gli stranieri che, secondo i dati di “Agri@Tour”, si sono spostati in Italia scegliendo la soluzione della campagna (il 25%) e tra questi in prevalenza giovani (55%) con età compresa tra i 18 e i 35 anni, grazie a un notevole miglioramento del settore, che è in grado di offrire servizi diversificati tra loro che attirano non solo gli amanti della buona cucina e della serenità, ma anche escursionisti, nostalgici delle antiche tradizioni, sportivi, creativi e amanti dell’avventura. E proprio a riguardo delle provenienze dall’estero si sono registrati arrivi da Paesi emergenti come India e est Europa in generale, ma anche Spagna e Francia. Internet rimane il punto di forza tra i canali di commercializzazione utilizzati dalle strutture agrituristiche: più di 8 su 10, infatti, garantiscono ai propri clienti la prenotazione online e il dato secondo il quale oltre la metà della clientela prenota la vacanza tramite il web dimostra l’efficienza di questo canale.
In Italia sono presenti 20.000 aziende agrituristiche e il trend è al rialzo. Un settore che cresce quindi e che secondo una recente indagine Ismea rappresenterebbe gran parte della superficie agricola utilizzabile. Ogni posto letto corrisponde per l’Ismea a un ettaro mentre ogni posto a tavola in agriturismo circa 1,5 ettari. Il 45,1% delle aziende agrituristiche si trova nel Nord del Paese, il 34,4% nel Centro e il restante 20,5% nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,8% e il 32,1% del totale), mentre nell’Italia centrale è presente il 59,1% degli agriturismi con degustazione. La Toscana resta la regione leader del settore con 4.074 aziende agrituristiche, seguita dal Trentino Alto Adige con 3.339 aziende. Il giro d’affari annuo complessivo è stimato in oltre 1 miliardo di euro.

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