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COMMERCIO CON L’ESTERO: VOLA IL “MADE IN ITALY” AGRO-ALIMENTARE E CON +11,2% SUPPLISCE AL CROLLO DELLA DOMANDA INTERNA ... QUANDO I CONSUMI DOMESTICI VANNO GIÙ, VINO, PASTA E FORMAGGI SONO SEMPRE PIÙ RICHIESTI SUI MERCATI STRANIERI

Non Solo Vino
I formaggi una delle leve dell’agroalimentare italiano nel mondo

Di fronte alla contrazione della domanda interna, l’unico motore di crescita resta l’export. Soprattutto se si parla di agroalimentare. Perché oltre i confini nazionali spaghetti e mozzarella, vini e spumanti non passano mai di moda. Anzi, il “made in Italy” piace sempre di più, come dimostrano i dati dell’Istat che evidenziano a luglio un incremento annuo dell’11,2% per le esportazioni di alimentari e bevande. Lo afferma la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori. Dopo aver chiuso il 2011 con un fatturato “record” di 23 miliardi di euro - spiega la Cia - anche quest’anno l’export agroalimentare mette il turbo: solo a luglio viaggia ad una velocità più che doppia rispetto al complesso delle vendite oltreconfine (+4,3%). C’è, però, un “ma”: in questo momento l’80% delle esportazioni di cibo e bevande è costituito da prodotti dell’industria alimentare - osserva la Cia/Confederazione Italiana Agricoltori - mentre crolla l’export di prodotti agricoli freschi (-5,5% nei primi 5 mesi 2012). Colpa soprattutto dell’aumento costante dei costi produttivi e del parallelo calo delle quotazioni all’origine. Un binomio devastante che, quest’anno, ha addirittura scoraggiato molti a seminare, a piantare, con una crescita del 6% dei terreni lasciati a riposo.
Ma il problema dell’export agricolo è molto più grande e investe le politiche economiche nazionali. L’agricoltura è spesso trascurata, quando non dimenticata, dalle istituzioni. Invece oggi occorre investire nel settore primario, nelle sue potenzialità anche oltreconfine. Bisogna rafforzare la capacità delle imprese agricole di esportare e di investire all’estero, creando strumenti normativi che le sostengano direttamente, semplificando e razionalizzando le risorse. E poi - conclude la Cia/Confederazione Italiana Agricoltori - serve una politica di promozione efficace sulle vetrine internazionali che riporti i prodotti della nostra agricoltura sulla scia positiva del successo dei pasta, parmigiano e vino “made in Italy” nel mondo. E’ molto importante soprattutto in una fase come quella attuale, in cui la domanda estera dà un apporto essenziale a sostegno del comparto agricolo e alimentare quando i consumi interni invece ristagnano.

Focus - Commercio con l’Estero, il presidente della Commisssione Agricoltura della Camera dei Deputati, Paolo Russo: “Agricoltura è settore su cui puntare”
“Le cifre Istat sul commercio con l’estero aggiungono argomenti ad una certezza: l’agricoltura è il settore su cui puntare per favorire lo sviluppo e la crescita del nostro Paese”: è quanto dichiara il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo. “All’alto valore di un comparto, che rappresenta un modello etico cui ispirarsi, si unisce la conferma della capacità di reggere sui mercati nonostante la crisi. Ed è a questo universo che bisogna guardare come alla prospettiva futura oltre che come ad un saldo punto di riferimento. Sostenere le ragioni degli agricoltori italiani significa, insomma, sostenere quelle dell’economia nazionale. Un altro motivo, questo, per accelerare il percorso che porta all’innalzamento delle percentuali di frutta nelle bevande analcoliche”.

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