“Sull’Imu agricola molti problemi restano ancora aperti e il Governo, come aveva promesso, deve riaprire al più presto il tavolo di confronto con le organizzazioni professionali. Confronto che, nei mesi passati, aveva permesso di instaurare un rapporto costruttivo e che ora può contribuire a rendere più equo e sopportabile l’impatto sulle imprese agricole”. Così il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, ritorna con forza sul confronto tra mondo agricolo e Governo sulle tante questioni ancora aperte riguardo al pagamento dell’Imu agricola, dall’accatastamento dei fabbricati rurali alle aliquote scelte dai Comuni.
“Ci sono questioni - continua Politi - che impongono l’urgenza del tavolo con il Governo. Tra queste, i ritardi nell’approvazione del modello di dichiarazione Imu. E proprio gli agricoltori sono i più interessati, in quanto molti devono ancora provvedere a dichiarare al comune sia i terreni che i fabbricati rurali sottoposti a Imu. A questo si aggiunge l’obbligo di accatastare molti fabbricati entro il prossimo 30 novembre, che sta presentando, anche tra i professionisti, non pochi problemi. Non va poi dimenticato - continua il presidente della Cia - lo spostamento al 31 ottobre prossimo della data entro cui i comuni italiani sono chiamati a fissare le aliquote definitive dell’imposta: anche tale aspetto sta causando tra gli agricoltori, sempre più preoccupati, ostacoli e problemi di varia natura. Ecco perché - conclude Politi - chiediamo al governo tempi brevi per la riapertura del tavolo, che deve rappresentare un momento di grande rilevanza per affrontare le diverse questioni sul tappeto e dare agli imprenditori agricoli risposte certe che oggi, purtroppo, ancora non ci sono”.
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