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LE GUIDE DEL GUSTO SEMPRE PIÙ “SOCIAL” PER NON “RESTARE CHIUSE NEL POLLAIO DEI GOURMET”. A PATTO CHE RESTI UNA “CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA NELLE RECENSIONI”. PAROLA DI SLOW FOOD

Col crescere dei social network, le tradizionali guide gastronomiche sembrano cominciare a segnare il passo per aprirsi ai contributi di collaboratori esterni al giro dei critici enogastronomici, sommelier ed esperti di enogastronomia. Dopo la Zagat, che dal 1979 pubblica i commenti dei gourmet sui ristoranti Usa, arriva in Italia una sorta di nuova via tra le pubblicazioni che raccolgono consigli dei viaggiatori, come Tripadvisor, i blog e le guide d’autore, all’insegna del giornalismo partecipato. A sottolinearlo, oggi in conferenza stampa a Eataly Roma, il direttore editoriale di Slow Food editore Marco Bolasco, nella presentazione di “Osterie d’Italia 2013” di cui è curatore insieme a Eugenio Signoroni. “Questa è la guida di Slow Food, costruita scheda per scheda - ha precisato Bolasco - da un gruppo di lavoro che non include solo esperti e critici enogastronomici, ma fiduciari e soci buongustai. La redazione tuttavia resta a supporto di una comunità qualificata come quella degli associati Slow Food e si preserva una ‘clausola di salvaguardià nelle recensioni. Anche a tutela di un comparto di esercenti di osterie e di ristoranti che non possono vedersi tout court cancellati sacrifici, investimenti e impegno quotidiani da critiche scritte da chicchessia”. L’apertura a collaboratori volontari, che dovrebbe essere a breve adottata anche da “La Repubblica” secondo quanto annunciato da Antonio Scuteri, ha tuttavia dei vantaggi. “Si dà voce - dicono da Slow Food - a persone che osservano la realta’ locale con un occhio piu’ simile a quello del consumatore, che hanno spesso un dialogo diretto con i ristoratori e sono parte integrante di quella microeconomia che coinvolge produttori, agricoltori e cuochi”. Del resto, come recentemente detto dal fondatore di Slow Food Carlo Petrini nella presentazione del Salone del Gusto (www.slowfood.it) e Terra Madre dedicati ai cibi che cambiano il mondo, “il mondo sta cambiando grazie a un fiume carsico di persone che credono nel valore del convivio e dello scambio. Non chiudiamoci dunque nel pollaio dei gourmet”.

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