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LA SCELTA DEL PIATTO AL RISTORANTE? PIÙ EASY E “ACCESSIBILE” CON I MENU DA ANNUSARE: ECCO IL PROGETTO BY LABORATORIO DI ACCESSIBILITÀ UNIVERSALE DI SIENA PER LA SPERIMENTAZIONE DEI MENU MULTISENSORIALI DI SCENA A “LUBEC 2012” (LUCCA, 18/20 OTTOBRE)

Non Solo Vino
Dopo il bicchiere si annusa anche il menu

Dal miele con l’etichetta braille allo yogurt di latte d’asina per bambini intolleranti, alle nuove “eno-professioni” come il “personal wine shopper”, che accompagna il consumatore nell’acquisto vino, ecco che alla lista delle trovate che rendono l’enogastronomia sempre più “accessibile”, abbattendo le barriere che potrebbero non rendere trasparente o possibile l’acquisto di un prodotto, si aggiunge quella che rende più semplice e “sicura” la scelta di cosa mangiare al ristorante: è il menu che si annusa e che descrive esattamente come il piatto è stato preparato e con quali ingredienti. È il progetto del Laboratorio di accessibilità universale dell’Università di Siena, che si occupa di ideare soluzioni accessibili e universali con al centro i bisogni differenti di uomini e donne, che darà il via alla sperimentazione dei menu multisensoriali, di scena a “Lubec 2012”, la rassegna internazionale su tecnologie e beni culturali di scena a Lucca dal 18 al 20 ottobre.

“Si tratta di un menu semplice ed essenziale composto al massimo da 4 pagine realizzate con un materiale robusto ma sufficientemente leggero e resistente alle eventuali cadute - spiega Dino Angelaccio, direttore del Laboratorio sull’accessibilità universale dell’università di Siena - e su ogni pagina compare l’icona in rilievo della pietanza proposta, la sua denominazione e sotto i principali ingredienti che la compongono e che la caratterizzano a livello olfattivo, costruite con materiali che contengono al loro interno profumazioni naturali che non hanno alcuna controindicazione e che, annusate, riproducono il profumo di quella pietanza”.

Inoltre, tutti i piatti saranno spiegati nel dettaglio e resi più “trasparenti” possibili: “troppo spesso i menu sono poco comprensibili - continua Angelaccio - perché i caratteri utilizzati nella scrittura sono poco leggibili e male impaginati ma anche perché sono scritti spesso in modo criptico. E a volte sfogliando un menu si ha l’impressione di leggere un “bugiardino” dei medicinali tanto è difficile orientarsi e comprendere, altre volte i menu sono talmente ampli da scoraggiare i clienti”.

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