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“I SOLDI DI PRODUTTORI E CONTRIBUENTI ITALIANI SOSTENGONO LA PROMOZIONE DELL’OLIO SPAGNOLO IN INDIA, CINA E RUSSIA”: IL CONSORZIO EXTRAVERGINE DI QUALITÀ PUNTA IL DITO SU “OLIVEOILFROMSPAIN”, LA CAMPAGNA CHE CON FONDI UE PROMUOVE SOLO L’OLIO SPAGNOLO

Non Solo Vino
Olio

“I soldi dei produttori e dei contribuenti italiani stanno sostenendo la campagna di promozione dell’olio di oliva spagnolo in India, in Cina e in Russia. L’Europa da un lato ci chiede l’unità e dall’altro rema contro! Favorendo, con il mancato coordinamento delle politiche di promozione, alcuni Paesi a scapito di altri”. Così il Consorzio Extravergine di Qualità (Ceq), alla conferenza “Promozione Europea: Concorrenza sleale?”, punta il dito sulla campagna pubblicitaria della Spagna “Oliveoilfromspain”, attualmente in corso in India, in Cina e in Russia, dove con il sostegno dei fondi comunitari la Spagna sta tentando di dirottare gli acquisti dei consumatori dalle marche e dagli oli italiani verso quelli di origine spagnola, mentre all’Italia è permesso di pubblicizzare solo l’olio europeo con i fondi Ue.

Il Consorzio ha presentato immagini di un’Europa che, sostiene il Consorzio, incoraggia la distorsione di concorrenza contro ogni principio stabilito sin dai tempi del trattato di Roma, riportando quanto riscontrato nell’ambito delle proprie attività di promozione in India, Cina e Russia. Dove, con il sostegno dell’Unione Europea, sono in corso campagne di promozione identiche, ma con vincoli diversi: all’Italia, che segue le regole della Direzione Generale Agricoltura, è permesso di pubblicizzare solo l’olio europeo, mentre alla Spagna, che segue le regole della Dg Regio (Directorate General for Regional Policy), è permessa la promozione dell’origine spagnola. Con il risultato che la seconda campagna si avvantaggia dell’effetto amplificatore della prima, pagata dagli italiani.

“I soldi dei produttori e dei contribuenti italiani - sottolinea il presidente del Consorzio Elia Fiorillo - stanno sostenendo la campagna di promozione dell’olio di oliva spagnolo in India, in Cina e in Russia. Sembra un paradosso, ma in realtà è il risultato tangibile di quello che può capitare quando gli Uffici della Commissione non si coordinano tra loro. Non vogliamo incriminare nessuno, ma chiediamo semplicemente giustizia e sappiamo che il Ministro Catania si sta battendo a Bruxelles per riparare al danno che i produttori italiani stanno subendo per colpa delle politiche dell’Unione”.

“Il Consorzio ha segnalato ormai da oltre sei mesi a Bruxelles e alle istituzioni nazionali la distorsione di concorrenza - spiega il direttore del Consorzio Mauro Meloni - che si è creata per la concomitante presenza dei due programmi promozionali, ma malgrado l’aiuto dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) e l’intervento del Ministero, gli uffici comunitari non hanno ancora risolto il problema. Il caso della campagna spagnola “Oliveoilfromspain”, condotta con i fondi comunitari, è un esempio che può ripetersi per altri prodotti e per altri Paesi dell’Ue, sempre più interessati ai vantaggi di visibilità offerti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr), rispetto a quelli del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga)”.

“Il Ministero ha chiesto a Bruxelles di poter sospendere i programmi di promozione in atto, per limitare i danni per i produttori e i cittadini italiani che si trovano a sostenere un programma controproducente per la nostra economia - aggiunge Fiorillo - ma non vorremmo che i funzionari della Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, fino ad ora ignari di quanto accadeva poche scrivanie più in là, siano troppo occupati a fare la guerra alla Dg Regio sulle competenze in materia di agroalimentare, per occuparsi dei problemi dei contribuenti. Confidiamo nella sensibilità politica del Commissario Ciolos, al quale non è certo sfuggito il paradosso che due regole opposte in un’Europa unita non possono esistere, perché creano fratture tra i produttori UE che incrinano il sentiment dell’Europa comune”.

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