“Se venissero eliminati i regimi di esenzione con cui operano partiti politici, circoli privati, sagre paesane e religiose quando organizzano somministrazioni di alimenti e bevande, si recupererebbero addirittura 2 miliardi di euro, abbastanza anche per pagare molti debiti che la Pubblica Amministrazione ha con i fornitori di servizi”: ecco la soluzione proposta da Lino Stoppani, presidente Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, per rimpinguare le casse dello Stato.
“Trovare, quindi, i fondi richiesti dal Ministro dell’Economia Grilli per scongiurare la retroattività su deduzioni e detrazioni fiscali previsti dal ddl Stabilità - precisa Lino Stoppani - potrebbe essere più semplice del previsto”. Secondo Fipe, infatti, i mancati introiti per lo Stato dovuti a esenzioni Iva, imposte dirette, Imu, imposte sugli intrattenimenti e ai trattamenti di favore di tributi locali sulla somministrazione di alimenti e bevande previsti dagli strumenti legislativi ammontano a 2 miliardi di euro e costituiscono un “aiuto di Stato” vietato dal Trattato di Roma.
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