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“ARTICOLO 62”, SI INFIAMMA IL DIBATTITO: PER COLDIRETTI IL SUO RINVIO NON HA SENSO. LO RICHIEDONO, INVECE, IN UNA LETTERA AL PREMIER MONTI CONFINDUSTRIA E CONFCOMMERCIO CHE VOGLIONO ANCHE UN INCONTRO URGENTE CON IL MINISTRO CATANIA

A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’art.62 (prevista per il prossimo 24 ottobre) che regola la filiera commerciale tra produttori e distribuzione, si infiamma la polemica tra le parti.

Dà fuoco alle polveri il presidente della Coldiretti Sergio Marini che si stupisce dell’iniziativa di Confindustria e di Confcommercio che hanno scritto al presidente del Consiglio Mario Monti e ai ministri Catania e Passera per chiedere un rinvio dell’operatività della norma (incontro su cui il Ministro ha dato la sua disponibilità per “uno scambio di vedute”). “Una legge che stabilisce che i contratti devono essere scritti, che i produttori devono essere pagati, e non sottocosto - ha detto Marini - non vedo proprio dove sia il problema, la notizia è che tocca pagare gli agricoltori, questo forse è il vero problema di fondo”.

Ma l’obbligo di pagamento entro 30 o 60 giorni delle merci avrà pesanti conseguenze per le imprese incidendo sull’equilibrio finanziario. Tutto questo in un momento di forti difficoltà per l’accesso al credito, fanno sapere Confcommercio e Confindustria, che, sempre congiuntamente, hanno inviato una lettera al Governo per chiedere lo slittamento dell’art. 62.

Confindustria e Confcommercio chiedono anche un incontro urgente con il ministro Mario Catania sulla questione, perché si calcola in 6 miliardi l’aggravio di immediata liquidità forzata per le imprese, un dato che potrebbe mettere a rischio chiusura migliaia di aziende.

Tali effetti derivanti dall’art. 62 del decreto sulla disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari sono stati evidenziati in una lettera congiunta che i presidenti di Confindustria e Confcommercio, Giorgio Squinzi e Carlo Sangalli, hanno inviato al Presidente del Consiglio Mario Monti e ai Ministri Mario Catania (Politiche agricole) e Corrado Passera (Sviluppo economico).

A rischio sarebbe insomma la tenuta del tessuto produttivo e distributivo secondo Confcommercio e Confagricoltura e sarebbe quindi per le due organizzazioni di buon senso il rinvio dell’operatività della norma di un anno, per permettere un graduale adeguamento ai contenuti dell’art.62. Altrimenti in un momento di crisi come questo, saranno migliaia le imprese che salteranno.

Secondo le due Organizzazioni, gli effetti che questa norma genera sul comparto distributivo, disincentivando l'apertura di nuovi punti vendita e portando alla chiusura molti esercizi commerciali, si ripercuotono pesantemente sul mercato immobiliare, sulle imprese di costruzioni e, in generale, sull’intero indotto. Si avrebbe, inoltre, una moltiplicazione degli oneri amministrativi con conseguente lievitazione dei costi per tutte le imprese.

Per Confindustria e Confcommercio, è quindi auspicabile un incontro urgente con il ministro Catania per affrontare e valutare assieme il grave impatto che questo provvedimento ha sul mondo delle imprese in un contesto di già gravi difficoltà economiche.

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