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NIENTE SOLDI PER LE VACANZE? IL “VIAGGIATORE SOSTENIBILE” PAGA CON LA “MANODOPERA” IN CAMPAGNA: DALLA RACCOLTA DELLE OLIVE ALLA MUNGITURA. ANCHE PER CAMBIARE STILE DI VITA. E ANCHE IN ITALIA ARRIVANO I “WWOOFERS”

Mungere, estrarre il miele, accudire un asino, portare al pascolo un gregge. Attività che sono in tanti a voler riscoprire, chi per curiosità, chi per mettersi alla prova e reinventarsi un lavoro, chi solo per il gusto di entrare in contatto uno stile di vita lontano dal proprio. Da Nord a Sud sono centinaia, infatti, le opportunità per chi vuol conoscere posti e realtà diverse senza spendere nulla o quasi in cambio di una mano nei campi, in cucina o nella stalla. Ospitalità, cibo sano e un contatto vero con la natura. Un sogno a portata di mano se si è disposti a rimboccarsi le maniche. “Più che uno scambio - spiega all’Adnkronos, Claudio Pozzi, presidente del Wwoof Italia, World Wide Opportunities on Organic Farms (www.wwoof.it/it), organizzazione che mette in contatto aziende agricole di piccole e medie dimensioni, biologiche e biodinamiche (Hosts) con i viaggiatori (Wwoofers) - si tratta di una compartecipazione tra persone che vogliono condividere un’esperienza. Il nostro scopo si può riassumere nel condividere la quotidianità di una fattoria biologica alla ricerca di uno stile di vita in armonia con la natura”.
“La logica è andare a condividere - sottolinea - uno stile di vita entrando a far parte di una famiglia, delle scelte, dal lavoro al tempo libero. Il viaggiare e vedere posti nuovi a basso costo è solo uno degli aspetti ma non la motivazione che spinge un woofer a intraprendere questo tipo di esperienza. L’ospitalità - precisa Pozzi - non è solo fisica ma è condivisione della cultura agricola, ben diverso da una vacanza in un agriturismo con piscina”.
Una realtà che in Italia coinvolge oltre 550 aziende: alcuni soci vivono delle loro coltivazioni e vendono i loro prodotti, mentre altri vogliono solamente essere autosufficienti, o semplicemente coltivare i propri ortaggi biologici. Si va dall’azienda di agricola biologica situata a quota 1926 metri di altitudine sul bordo di un altopiano al cospetto delle cime del Gran Paradiso tra Cogne e Aosta fino a quella che produce olio extravergine di oliva di altissima qualità, con raccolta precoce e a mano delle olive in provincia di Trapani. Non mancano le aziende apistiche biologiche a conduzione familiare, quelle con animali, o con l’orto. I più diversi anche i progetti a cui i wwoofers possono prendere parte dalla costruzione di una casa abitabile sugli alberi alla raccolta dello zafferano o delle olive. Ad avvicinarsi a questa esperienza sono spesso ragazzi, giovani universitari e in gran parte italiani.
Ma non solo. “Spesso però voler entrare in contatto con questa realtà sono interi nuclei familiari o anche persone che vogliono cambiare vita, c’è chi ha perso il lavoro e si sta guardando attorno puntando magari ad aprire un’azienda agricola. Nei primi anni l’associazione contava soprattutto soci australiani, statunitensi. Poi con il passare del tempo - spiega Pozzi - il Paese più rappresentato è diventato l’Italia”. La crisi economica in questo settore ha prodotto un effetto positivo con un aumento del numero dei viaggiatori che scelgono un’esperienza alternativa senza incidere troppo nel bilancio familiare.
“Naturalmente - sottolinea il presidente del Wwoof Italia - serve spirito di adattamento e voglia di mettersi in gioco”. E per i i viaggiatori della rete “Wwoof” c’è solo l’imbarazzo della scelta, dalle località vicine a siti di interesse culturale per coniugare l’esperienza a contatto con la natura con l’arte e la storia, alle aziende che sfruttano solo l’energia solare, a quelle dove si mangia solo ciò che si produce. C’è chi come Marco e Veronica che da dieci anni si sono trasferiti dal Veneto alle Marche e a Smerillo, vicino ai Monti Sibillini, hanno messo su casa. Una casa in legno dove preparano succhi e marmellate di frutta selvatica, utilizzano le erbe spontanee e si dedicano ai lavori della campagna prendendosi cura di due asine.
“Agli ospiti chiediamo una mano - racconta Veronica - con le due asine per lavorare con noi in campagna e fare le passeggiate. Siamo nella rete del Wwoof da quattro anni e finora abbiamo ospitato giovani, studenti ma anche tanti stranieri. Tutte persone che si sono adattate bene. Ogni volta l’approccio è diverso, c’è chi ha già qualche esperienza, c’è chi è interessato agli animali, chi all’orto. Un’esperienza che lascia tanto a noi che ospitiamo e a chi viene qui per immergersi nella natura”.

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