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AIUTI AGLI INDIGENTI, IL MINISTRO CATANIA: “TUTTO IL NOSTRO IMPEGNO PER FAR PROSEGUIRE PROGRAMMA EUROPEO OLTRE IL 2013, NONOSTANTE IL NO AL RIFINANZIAMENTO DI ALCUNI PAESI UE”. AGEA: 3,7 MILIONI LE PERSONE ASSISTITE IN ITALIA NEL 2012, +33% DA 2010

“Il sostegno agli indigenti è un tema su cui si misura la capacità del Paese di dare risposte esaurienti a un dramma sociale, che si è fatto ancora più acuto negli ultimi anni. Il programma europeo di aiuti è un ottimo esempio di come si può intervenire nella società attraverso, peraltro, un efficace incontro tra pubblico e privato. Purtroppo, alcuni Paesi dell’Europa non vogliono che questa misura venga rifinanziata oltre il 2013, ma da parte nostra c’è l’assoluto impegno per evitare che ciò accada. Non rinunceremo mai all’idea di un Paese diverso, sogniamo una società inclusiva dove ci sia posto per tutti”. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania per la presentazione della relazione sul “Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012”, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) che, oggi, al Ministero delle Politiche Agricole a Roma, alla presenza anche del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.
“Il programma europeo di aiuti agli indigenti - ha spiegato Catania - è nato all’interno della Politica agricola comune, per fare da ponte tra l’attività dell’agricoltura europea e il mondo della sofferenza. Si è rivelato essere un sistema davvero efficace: ai poveri, negli ultimi anni, sono stati consegnati oltre 100 milioni di euro l’anno in pasti e pacchi alimentari. Ciò è stato possibile grazie all’impegno delle associazioni caritative, che si sono occupate materialmente della distribuzione degli aiuti sul territorio e che voglio ringraziare per l’impegno e la passione che hanno messo in questo lavoro. Solo nel 2012, con il programma, è stato possibile assistere 3.600.000 persone. Di questi, circa il 10% sono bambini sotto i 5 anni e il 14% sono anziani sopra i 65 anni”.
“Voglio sottolineare - ha proseguito il Ministro - come il piano di aiuti sia una misura indispensabile per il nostro Paese, che non è dotato di una sistema di welfare che copra anche questi aspetti. L’Italia non ha strumenti per contrastare l’indigenza assoluta, il programma è l’unico mezzo forte che abbiamo a disposizione e purtroppo in sede europea viene messo in discussione. La sua prosecuzione è per ora garantita ma, allo stato attuale, dovrebbe terminare alla fine del 2013. Noi, quindi, ci muoveremo per negoziare a Bruxelles con l’obiettivo di salvare il programma. In secondo luogo proveremo ad avere un altro strumento all’interno della politica sociale; in ultima ipotesi, nel caso in cui l’Europa deciderà di non mantenere in piedi il programma, siamo pronti a far partire uno strumento nazionale per sopperire alla mancanza delle risorse comunitarie. Per fare ciò esistono già norme che prevedono l’istituzione di un fondo nazionale per gli aiuti agli indigenti. A quel punto dovremo solo trovarne una copertura finanziaria con nostri fondi, che si aggirerà sempre sui 100 milioni di euro l’anno. In quel caso, nel 2013 - ha aggiunto Catania - faremo partire la macchina per proseguire con gli aiuti, attivando risorse nazionali e interventi privati”.
“Alla luce di tutto ciò - ha concluso il Ministro - non possiamo non affrontare la questione relativa agli sprechi alimentari. Il nostro Paese spreca molto, parliamo di milioni di tonnellate di cibo. E lo spreco recuperabile avviene soprattutto nelle fasi a monte della catena produttiva, nell’industria e nella Grande distribuzione organizzata, con una quantità enorme di prodotti accantonati e non commercializzati”.

Focus - Agea: sono 3,7 milioni le persone assistite in Italia nel 2012, a +33% dal 2010
I poveri che hanno bisogno di cibo aumentano in Italia: sono 3,7 milioni le persone assisitite dal Piano nazionale di distribuzione degli alimenti agli indigenti nel 2012. Si registra un aumento del 33% dal 2010 al 2012 pari a 923.563 persone in più. Infatti da 2.763.379 indigenti si è passati a 3.686.942. A dare le cifre del fenomeno è il consuntivo dell’Agea presentato oggi a Roma.
In particolare, secondo l’Agea, di questi indigenti una percentuale consistente, circa il 10%, è costituita da bambini e il 16% da anziani. Infatti, sono 379.799 i bambini tra 0 e 5 anni e 508.451 gli anziani oltre i 65 anni. Come ha spiegato il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, nel 2012, sono stati distribuiti, attraverso le 7 organizzazioni caritatevoli accreditate, “oltre 125 milioni di prodotti alimentari tra pasti nelle mense e pacchi di alimenti”, per l’esattezza 125.831.921 unità. Per questi quantititavi di alimenti, la cifra stanziata dall’Unione Europea è di oltre 95 milioni: nel 2012 è stata di 95.641.425.
Per gli aumenti degli indigenti bisognosi di cibo, per zone geografiche, dal 2010 al 2012, è il Sud a detenere il primato con +45% passando da 416.135 persone a 1.347.706, con la Campania in testa, dove si registra un aumento del 56%, poi vengono le Isole con +40%, il Centro con +25% e il Nord con +24%.

Focus - Crisi: con - 10% sprechi cibo per i 3,7 milioni di affamati
Riducendo di appena il 10% gli sprechi di cibo degli italiani sarebbe possibile imbandire adeguatamente la tavola dei 3,7 milioni di concittadini (tra i quali ben 379.799 sono bambini tra 0 e 5 anni e 508.451 sono anziani di oltre 65 anni) costretti nel 2012 a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case. Emerge da un’analisi della Coldiretti, per la presentazione del “Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti” 2012, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) dalla quale si evidenzia che sono aumentati del 9% sullo scorso anno gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari.
In un Paese come l’Italia dove ci sono 653.000 minori in stato di povertà assoluta secondo l’allarme lanciato da “L’albero della vita Onlus” è intollerabile che - sottolinea la Coldiretti - venga perso dal campo alla tavola ogni anno cibo per oltre 10 milioni di tonnellate.
Una tendenza che anche per effetto della crisi sta però lentamente cambiando: due italiani su 3 (65%) nel 2012 hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo, secondo l’indagine Coldiretti-Swg a ottobre 2012. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 67% lo ha fatto - precisa la Coldiretti - facendo la spesa in modo più oculato, il 59% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40% riducendo le dosi acquistate e il 38% guardando con più attenzione alla data di scadenza.

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