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TRADIZIONE, TERRITORIO, CREATIVITÀ, BENESSERE, SEMPLICITÀ DEGLI INGREDIENTI, RISPETTO DEI TEMPI, USO DEL LIEVITO MADRE, MENU STAGIONALI, AMBIENTE E CAPACITÀ DI DIVULGAZIONE: ECCO I 10 PUNTI DEL “MANIFESTO DELLA PIZZA ITALIANA CONTEMPORANEA”

Non Solo Vino
Il manifesto della pizza

Tradizione, territorio, creatività, benessere, semplicità degli ingredienti, rispetto dei tempi, uso del lievito madre, menu stagionali, ambiente e capacità di divulgazione: ecco i 10 punti del “Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea”, i principi etico-professionali indirizzati a tutti i pizzaioli, per fare una pizza che sia realmente un piatto sano e gustoso, oltre che porta di ingresso per tutte le tasche alla buona cucina italiana. A stendere il manifesto, frutto di 5 anni di ricerca e confronto, nella “tre giorni” di “PizzaUp”, il simposio tecnico sulla pizza italiana, un gruppo di lavoro fatto di volti e firme del giornalismo enogastronomico del Belpaese come Francesca Romana Barberini, Eleonora Cozzella, Paolo Marchi, Davide Paolini, Luciano Pignataro, Elena Maccone, Renato Malaman, Paolo Massobrio, Gianluca Mazzella, Monica Piscitelli, e professionisti del settore come Piero Gabrielli e Chiara Quaglia, che ha lavorato al fianco di 80 pizzaioli di tutta Italia, riuniti dall’Università della Pizza (www.universitadellapizza.com). Il risultato è la sintesi di un dibattito approfondito e carico di entusiasmo sui canoni di un piatto della cucina e della tradizione italiane per antonomasia, che può dare un contributo fondamentale alla diffusione e conoscenza dei grandi ingredienti italiani, oltre ad essere una leva di sviluppo qualitativo e quantitativo dell’intera filiera agro-alimentare. Grazie alla creatività dei pizzaioli che danno importanza all’approfondimento tecnico sulle farine, sui lieviti e sulle modalità di lavorazione e cottura della pizza, che scelgono le materie prime, dal grano ai condimenti, con un occhio attento alla digeribilità ed alle caratteristiche nutrizionali.

Focus - I 10 punti del Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea

1. La pizza italiana valorizza le forme, le strutture d’impasto, le cotture e le farciture che nascono dalle tradizioni dei territori.

2. La pizza deve anche essere espressione della creatività del pizzaiolo, affinché il suo grado di cultura e di conoscenza del passato diventino semi di innovazione continua.

3. La pizza deve nascere da ingredienti e tecniche di lavorazione, conservazione e cottura che privilegino la digeribilità del piatto a tutto vantaggio del benessere del consumatore.

4. La pizza trova la sua espressione di massima eccellenza se realizzata con ingredienti di origine e produzione italiana, stimolando l’innalzamento della qualità nell’intera filiera agro-alimentare.

5. Tra gli ingredienti per l’impasto e per la farcitura della pizza devono essere preferiti quelli con minor grado di raffinazione per esaltare il valore nutrizionale originario del prodotto.

6. L’impasto della pizza deve rispettare i tempi fisiologici di maturazione e di lievitazione che dipendono dalle materie prime e dalla tecnica adottate.

7. La dichiarazione d’uso di lievito madre deve essere esclusivamente riferita al risultato di un processo di fermentazione spontanea di un impasto di acqua e farina acidificato da ceppi di batteri lattici vivi, e non a polveri di lievito madre essiccato che non conferiscono le caratteristiche di digeribilità e conservabilità tipiche del lievito madre “vivo”.

8. La carta delle pizze deve essere aggiornata secondo la stagionalità degli ingredienti per dare al consumatore l’opportunità di alimentarsi secondo i ritmi della natura.

9. Il pizzaiolo ed i suoi collaboratori devono mantenere un buon livello di decoro delle attività e degli ambienti, lavorando a vista per trasmettere il valore della propria arte con un piatto rispettoso degli ingredienti e dei consumatori.

10. La pizza italiana deve dunque divenire strumento di divulgazione del gusto italiano e della ricchezza della Dieta Mediterranea che dai suoi prodotti trae origine.

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