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SONO OLTRE 300.000 I LAVORATORI STRANIERI NEI CAMPI E NEL 2020 SARANNO +45% SUL 2010: COSÌ COLDIRETTI SU DATI CARITAS. MA PER IL MINISTRO FORNERO “AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE TRA GLI IMMIGRATI E APRIRE ALL’IMMIGRAZIONE ORA PUÒ COMPORTARE PROBLEMI”

Sono oltre 300.000, hanno un’età media di 36 anni, per ben il 71% sono di sesso maschile, e nel 2020 saranno il 45% in più sul 2010: ecco gli immigrati impiegati nelle campagne italiane per continuare a garantire i primati del made in Italy, il cui apporto resta determinante per l’agricoltura italiana. Sono questi i risultati di un’analisi della Coldiretti su dati Caritas, diffusa in occasione della presentazione della ricerca del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro. Ma secondo il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, “si registra un aumento della disoccupazione tra gli immigrati e aprire all’immigrazione ora può comportare problemi. Stiamo ragionando sul nuovo decreto flussi”.

“Se guardiamo al medio periodo invece - spiega Elsa Fornero - le due sponde del Mediterraneo non possono essere separate. Dall’immigrazione possiamo avere grande contributo alla crescita, non possiamo chiuderci, ma dobbiamo far sì che queste persone trovino occasioni di lavoro e di cittadinanza.

L’apporto del lavoro straniero resta determinante in agricoltura e, sottolinea la Coldiretti, rappresenta ben il 23% del totale delle giornate di lavoro dichiarate dalle aziende. Sono ben 172 le diverse le nazionalità, anche se a prevalere, continua la Coldiretti, sono nell’ordine Romania (113.543), India (24.823), Marocco (24.519), Albania (23.982), Polonia (22.601), Bulgaria (15.242), Tunisia (12.027), Slovacchia (11.551), Macedonia (10.254), Moldavia (5.422), Senegal (5.193) e Ucraina (4.756).

I lavoratori stranieri, conclude la Coldiretti, contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese su un territorio dove va garantita la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il loro lavoro e gettano un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale.

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