Anche la pizza, fra i simboli dell’italianità per eccellenza, cade nella trappola della frode alimentare, la più temuta dai cittadini, con 6 italiani su 10 (secondo un’indagine Coldiretti-Swg) che le considerano più gravi di quelle fiscali (40%) e degli scandali finanziari (26%). Una frode scoperta dai Carabinieri del Nas di Ancona che hanno messo i sigilli a un’azienda della provincia di Pesaro Urbino che lavora e confeziona prodotti da forno in locali fatiscenti e sporchi, sequestrando 2,5 tonnellate di materie prime, fra cui una tonnellata di farina, 600 kg di olio di semi e diversi quintali di margarina, e oltre 55.000 confezioni di pizze, focacce e pane surgelato (per un peso di 8 tonnellate), destinate ad una ditta lombarda.
Il materiale sarebbe stato commercializzato nel Nord Italia. I locali dove le pizze venivano preparate presentavano pareti scrostate, macchie di umidità e muffe, oltre a pavimenti e celle di lievitazione rotti o usurati. Per conservare pane e pizze surgelate, l’azienda utilizzava un container parcheggiato nel piazzale, senza autorizzazione. Al titolare sono state contestate sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro. Agli accertamenti ha collaborato anche il personale dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale.
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