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“L’IMU IN AGRICOLTURA HA AGGRAVATO LA SITUAZIONE DEGLI AGRICOLTORI, E IN ALCUNI CASI È INIQUA, PERCHÉ I VALORI CATASTALI SU CUI SI BASA NON FOTOGRAFANO CORRETTAMENTE I VALORI IMMOBILIARI”. COSÌ IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, MARIO CATANIA

“L’Imu sicuramente ha aggravato la situazione fiscale degli agricoltori come di tutti gli altri. In alcuni è effettivamente iniqua perché i valori catastali su cui si basa non fotografano correttamente i valori immobiliari. Questo riguarda sia le abitazioni che, in una certa, misura i terreni, e c’è una parte dei contribuenti, agricoltori e non, che e' gravata in modo sensibile”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Un tema, quello dell’Imu in agricoltura, di cui ancora non si conosce la portata economica precisa. Con una forbice delle stime larghissima, dai poco più di 200 milioni di euro di aggravio ipotizzati dal Ministero dell’Agricoltura al momento dell’approvazione della norma, ai 2-3 miliardi di euro delle organizzazioni agricole. “Il Governo - ha aggiunto Catania - ha presentato anche un disegno di legge di delega fiscale che finalmente contiene la riforma del catasto. Una cosa che si doveva fare da 50 anni. Noi speriamo che la delega venga approvata, in modo che il catasto venga riformato”.

Ma dalle parole del Ministro, a Firenze in un convegno della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, viene anche una piccola, buona notizia. “Abbiamo previsto per il 2013, 120 milioni di fondi nazionali per l’agricoltura, che si aggiungono a quelli comunitari, e nel negoziato europeo spero di ottenere una dotazione ancora piu' importante per i prossimi anni. Tutto quello che avviene - ha proseguito il Ministro, riferendosi anche ai disastri climatici che hanno colpito tutta Italia, e la Toscana in particolare - mi convince sempre di più che dobbiamo fare una buona prevenzione tenendo il territorio in ordine da un lato, e dall’altro diffondere sempre di più strumenti di copertura assicurativa tra gli agricoltori”.

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