“CREARE OCCUPAZIONE DOVE SERVE”: COSÍ “IL FARO”, LA FONDAZIONE DI SUSANNA AGNELLI, AIUTA I RAGAZZI IN DIFFICOLTÀ. NEL 2012 SONO USCITI DA “IL FARO” 150 NUOVI CUOCHI, PIZZAIOLI, CAMERIERI E BARISTI E IL 60% DEGLI ADDETTI ALLA RISTORAZIONE TROVA LAVORO

“Creare occupazione lì dove serve davvero”: ecco la risposta alla crisi de Il Faro, la Fondazione di Susanna Agnelli, che 15 anni fa diede vita a questa iniziativa no profit a Roma, che aiuta i ragazzi in difficoltà ad imparare un mestiere e costruirsi un nuovo futuro. E sono 60 i nuovi artigiani, che hanno ricevuto l’attestato di frequenza e ora sono pronti per entrare nel mondo del lavoro con una solida preparazione professionale e a rispondere alle richieste di albergatori e ristoratori italiani: 15 cuochi, 15 pizzaioli, 15 camerieri e altrettanti baristi che si aggiungono agli oltre 90 giovani italiani e stranieri già usciti nel 2012 da Il Faro. E il mercato risponde: sono, infatti, 165.000 le nuove assunzioni richieste quest’anno da alberghi e ristoranti (dati Excelsior, sistema dell’Unione delle Camere di Commercio). E oltre il 60% dei nuovi addetti del settore ristorazione usciti da Il Faro trova subito lavoro.

“Aiutare le nuove generazioni a trovare la strada giusta - sottolinea Samaritana Rattazzi, vice presidente della Fondazione Il Faro e figlia di Susanna Agnelli - e creare occupazione lì dove serve davvero, questa è la nostra risposta alla crisi. L’obiettivo è dare una possibilità concreta insegnando un mestiere richiesto dalle aziende a tanti giovani altrimenti a rischio marginalità - aggiunge Samaritana Rattazzi - la disoccupazione giovanile in costante aumento si può contrastare con una buona formazione professionale e tanta fiducia nel futuro. Il Faro è anche questo”.