Razionalizzazione delle risorse, aggregazione di tutti i player della produzione agroalimentare, ruolo attivo della politica: sono i tre capisaldi (in Italia spesso invocati, e nient’altro ...), del “Comité Asie”, il think tank del Governo di Parigi, pensato dal ministro del Commercio Estero Nicole Bricq e dal collega, il sottosegretario per l’Agroalimentare Guillaume Garot, per “attaccare” i mercati asiatici. È il solo obiettivo del comitato che, però, per raggiungerlo punta a riunire sotto la propria ala piccole, medie e grandi imprese dell’agroalimentare francese, razionalizzando e quindi abbassando i costi delle esportazioni pagati da Stato e Regioni. Per rappresentare al meglio i diversi settori, il comitato è stato diviso in 4 sezioni diverse: i macchinari agricoli, i prodotti agricoli (frutta, verdure, cereali), i prodotti di origine animale (latte, carne) e i prodotti dell’industria agroalimentare. Proprio l’ultima è la sezione che riguarda vino ed alcolici, per la quale il big Pernod Ricard si è già reso disponibile, con l’obiettivo di crescere ad Hong Kong come in Giappone, Corea e, ovviamente, Cina, dove in termini di valore i prodotti francesi “pesano” già per il 2,8% delle importazioni totali del gigante asiatico, molto distante dal 24,9% degli Usa, ma comunque in una posizione privilegiata specie per quanto riguarda l’export enoico.
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