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TRA GLI ALLARMI SANITARI CHE LI VEDONO SPESSO PROTAGONISTI, ED UNA RISPOSTA AUTARCHICA ALLA CRISI DA PARTE DEI CONSUMATORI ITALIANI, LE VENDITE DEI CIBI ETNICI CALANO, NEL 2012, DEL 24%. LO DICE LA COLDIRETTI, COMMENTANDO L’ULTIMA OPERAZIONE DEI NAS

Tra i continui allarmi sanitari che li vedono spesso protagonisti, ed una risposta autarchica alla crisi nelle abitudini alimentari degli italiani, le vendite dei cibi etnici calano, nel 2012, del 24%. Lo dice la Coldiretti, commentando l’ultima operazione dei Nas - Nuclei Anti Sofisticazioni dei Carabinieri che, a Milano, hanno sequestrato 4.200 conserve vegetali, destinate a negozi e ristoranti etnici in tutta Italia. I prodotti, importati dalla Cina, sono stati scoperti in un’azienda dell’hinterland milanese, che le aveva acquistate da una ditta fallita, cambiando poi le etichette che riportano la data di scadenza.

Proprio il cibo illegalmente proveniente dalla Cina - ricorda Coldiretti - ha conquistato il triste primato nell’Unione Europea del maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge. Su un totale di 3.721 allarmi per irregolarità segnalate in Europa, ben 569 (pari al 15%) hanno riguardato, infatti, la Cina, anche se è bene riconoscere che la cucina cinese è tra le più diffuse in Italia e, nonostante la pressione dei kebab - precisa la Coldiretti - i ristoranti cinesi rappresentano una presenza storica ormai consolidata nelle città.

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